Corriere della Sera, 26 gennaio 2015
Sel rispolvera la doppia tessera per la ricostruzione di una sinistra unita
Non si pretenderà la fedeltà esclusiva: «Possiamo benissimo pensare alla doppia tessera». Nichi Vendola chiude la tre giorni milanese di Sel, «Human factor», con la proposta di dare vita a un coordinamento fatto da coloro che sono interessati al processo di ricostruzione di una sinistra unita.
Il leader di Sinistra, ecologia e libertà precisa che Sel non si scioglierà, ma «certo occorre mettere da parte tutti i personalismi che ormai sono diventati una parodia». E così, il coordinamento – che entro la primavera dovrà farsi protagonista di alcune campagne nazionali – «non sarà fatto da leader ma da rappresentanti di associazioni, collettivi e forze politiche che vogliono far parte del processo».
Sel non vuole «mettere l’imprimatur», perché – prosegue Vendola – «non siamo i primi e non siamo
i migliori», ma nella costruzione del nuovo soggetto sarà necessaria «una cessione di sovranità perché tutti si possa avanzare insieme».
Il primo sì viene dal segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: «La costruzione della Syriza italiana diventa un percorso concreto». La doppia tessera – di cui da sempre i Radicali sono sostenitori – per Vendola serve anche a non innescare «gossip» con la «continua richiesta a Civati, Fassina e Cuperlo» di uscire dal Partito democratico.
Ma proprio Cuperlo non si scapicolla: «La doppia tessera non porta bene. Concentriamoci sui contenuti per costruire un percorso comune».