la Repubblica, 23 gennaio 2015
Perché ci deve interessare il pasticciaccio della Lega Pro. Il presidente Macalli sfiduciato, Lotito in trincea, Tavecchio preoccupato: la lotta per il controllo della ex serie C può cambiare gli equilibri in Figc
Un pasticcio tutto italiano fotografa lo stato di salute del nostro calcio. La Lega Pro è nel caos. L’assemblea del 15 dicembre ha bocciato il bilancio, una maggioranza di 40 club su 60 chiede la revoca del presidente Macalli per andare al voto, e persino il n. 1 della Figc Carlo Tavecchio, che ad agosto è stato eletto anche grazie ai voti della Lega Pro e ha nominato Macalli suo vice, ha dovuto prendere posizione e dato un mese di tempo per indire nuove elezioni. Il termine scade il 5 febbraio, ma è ancora tutto fermo. O quasi.
Si muove la nuova maggioranza, diretta da Gabriele Gravina, consigliere federale, e dall’ex dg Francesco Ghirelli, licenziato a settembre e in causa con la Lega. Gravina si ricandiderà alla presidenza e la sua elezione avrebbe effetti sulla Figc: sulla vicepresidenza di Macalli, e sugli altri due posti in Consiglio federale, che verrebbero assegnati a due presidenti di club, fra i 40 ribelli di oggi. Nel programma, non c’è un’ostilità dichiarata al governo Tavecchio, ma gli equilibri muteranno. Il n.1 della Federcalcio segue con quotidiana apprensione la disputa, preoccupato di far rispettare le regole per non incrinare la sua leadership in Figc. Ha chiesto chiarimenti e documenti a Macalli, ne ha ottenuto una risposta giudicata insufficiente. Perciò ha dato l’ultimatum.
I club finiti in minoranza riconoscono come leader Claudio Lotito. Sostenitore di Macalli e di Tavecchio, consigliere alle riforme in via Allegri, patron della Salernitana. In queste ore lavorerebbe a un programma e a un candidato alternativo a Gravina. Macalli intanto resiste e ha impugnato al Collegio di garanzia del Coni la delibera assembleare che ha bocciato il bilancio: «È stato solo un voto politico». In giudizio ha citato 82 società di serie C degli ultimi due anni, ma anche la Figc con Tavecchio, di cui è vice. E pure la Lega Pro «nella persona del suo legale rappresentante», cioè se stesso. Macalli contro Macalli. Un pasticcio che pare il titolo di un film.