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 2015  gennaio 21 Mercoledì calendario

Atletica e baseball, questi gli sport del doping. A sorpresa nella classifica della positività il ciclismo è solo quarto, ma appare come il più sporco per via degli scandali

Quando si parla di sport e doping, l’opinione pubblica mette subito nel mirino il ciclismo. Colpa degli scandali degli ultimi anni, che hanno minato la credibilità delle corse tanto da continuare a ritenerlo lo sport del doping. Anche se non sembra davvero così.
Lo dimostra infatti una ricerca del Movimento Per un Ciclismo Credibile (Mpcc), unione delle squadre ciclistiche mondiali creata nel 2007 contro il doping con regole ferree (autosospensione in caso di positività, ingaggi negati agli atleti colpiti da sanzioni, i dna dei ciclisti a disposizione della ricerca). Nel 2014 infatti il “record” di positività ai controlli spetta dell’atletica, con ben 95 casi riscontrati. Al secondo posto il baseball con 62 positivi, seguito dal sollevamento pesi a 28 e, “solamente” quarto, il ciclismo a 16. A seguire poi lotta (13), nuoto (12), calcio, hockey e rugby (7), biathlon (6) e via via tutte le altre discipline. Il maggior numero dei casi sono stati riscontrati negli Usa (61), poi Russia (47) e Repubblica Domenicana (13), con l’Italia più indietro a 6.
Il ciclismo quindi non è nemmeno sul podio degli sport con più positività. Certo, anche nel 2014 non sono mancati gli scandali, come la questione Astana che ha rischiato di cancellare la squadra di Vincenzo Nibali, vincitore dello scorso Tour de France, e i casi eclatanti, come quelli di Rabottini e Diego Ulissi, quest’ultimo da poco squalificato per 9 mesi dopo la positività al sulbatamolo al Giro (riconosciuta «negligenza senza la volontà di migliorare le proprie prestazioni»). Motivo presto spiegato, visto che sia per il Coni che per la Wada, agenzia mondiale antidoping, stando agli ultiimi dati disponibili (2013), i ciclisti sono stati tra gli sportivi più controllati: 22.500 a livello mondiale i test sugli atleti “a due ruote”, soltanto i calciatori e i tesserati dell’atletica leggera (ma solo nel mondo, in Italia più test sul ciclismo) si sono sottoposti a più test di sangue ed urine. Numeri che dovrebbero essere rimasti simili anche per il 2014, quando i casi di positività nel ciclismo sono stati come detto 16, di cui 13 per le gare su strada e 3 relativi a squadre del World Tour. Intanto la Procura Antidoping del Coni ha convocato 38 atleti della Fidal per irreperibilità, “coprendo” Schwazer Carolina Kostner è stata squalificata per 16 mesi e il Carpi, capolista in Serie B, ha ieri licenziato Fabio Concas, trovato positivo alla cocaina. Il marcio c’è sicuramente nel ciclismo, ma anche gli atri sport purtroppo non stanno a guardare.