Libero , 21 gennaio 2015
La casa di Montecarlo, che Fini vendette al cognato a soli 300mila euro, oggi è sul mercato a 1,6 milioni. Ma c’è una causa civile aperta con Storace per l’eredità di An e l’ex leader del partito rischia di dover sborsare mezzo milione per la differenza di valore
«Se davvero Giancarlo Tulliani risulterà il proprietario della casa di Montecarlo, sono pronto a lasciare la mia carica». Era Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati, in un video rivolto agli italiani in data 25 settembre 2010.
Grazie al settimanale Oggi c’è l’ultima prova provata: quella casa appartiene a Giancarlo Tulliani. È lui che ha affidato a Jean Charles Veysset della agenzia immobiliare Mirage Estate in avenue Henry Dunant la vendita della famosa casa di Montecarlo che fu di Alleanza Nazionale a Palais Milton, boulevard Princesse Charlotte 14. A un prezzo più di cinque volte superiore a quello che fu pagato: da 300 mila euro al milione e 590 mila euro oggi chiesti dall’agenzia immobiliare.
I fotografi del settimanale Oggi hanno anche scattato le immagini che sono pubblicate nell’ultimo numero dell’incontro al bar del cognato di Fini con uno dei possibili acquirenti selezionati dall’agenzia. Come è ovvio, la verità prima o poi riesce a farsi largo anche fra mille bugie istituzionali. Peccato però che oggi Fini possa onorare la sua promessa con ben poco: può dimettersi da se stesso e dalla inutile nostalgia per la politica che ancora ha, e magari rinunciare ancora a quei privilegi da ex presidente della Camera di cui ancora godrà fino al 2018. Almeno per dimostrare di essere uomo d’onore.
TOLTO IL VELO
Anche se a dire il vero fu chiaro fin dall’inizio l’uso privato che la terza carica della Repubblica aveva fatto dell’appartamento che il suo partito – Alleanza Nazionale – aveva ricevuto in eredità dalla contessa Colleoni. Fece scandalo soprattutto la rete di sotterfugi che fu utilizzata all’epoca per nascondere l’affare privato: l’estero vestizione della vendita, avvenuta nel paradiso fiscale di Santa Lucia, con il passaggio attraverso due società create ad hoc solo per nascondere una vendita che avveniva sottocosto dal padrone di casa al cognato inquilino del piano di sotto. Piccolezze di tempi particolari, ormai sepolte nella memoria. Ma che posso interessare ancora gli ex di An – in primis A Francesco Storace – che hanno tenuto aperta una causa civile di risarcimento per iscritti e militanti traditi in modo così clamoroso dal loro leader.
Secondo l’anticipazione di ieri del settimanale Oggi «Tulliani si dà da fare per la vendita dell’appartamento: è stato fotografato mentre incontra di persona probabili acquirenti al tavolo di un bar monegasco. La casa, proveniente dal lascito di una ricca simpatizzante del Msi-An, era stata venduta per 300 mila euro nel 2008 a una società anonima dell’isola caraibica St. Lucia, dietro la quale si sospettava si celasse Tulliani. Sulla differenza fra il prezzo allora pagato e il valore reale dell’appartamento è in corso una causa civile promossa da Storace, ex compagno di partito di Fini».
LA PLUSVALENZA
E ovviamente se la vendita andrà in porto, la causa cercherà di recuperare parte di quella plusvalenza di 1.190.000 mila euro realizzabile secondo il prezzo ora indicato. Anche questo valore per altro è una sorta di segreto di Pulcinella: già nel 2010 Libero rivelò come nello stesso palazzo ci fosse un appartamento in vendita di identica metratura a un prezzo assai simile a quello chiesto oggi (dopo la crisi del mercato immobiliare): 1,6 milioni di euro.
Nell’annuncio dell’agenzia si descrive la celebre casa di Montecarlo, arredata a nuovo, come «nelle immediate vicinanze della Piazza D’oro, bel bilocale da 50 mq, completamente ristrutturato. Composto da un ingresso, una bella cucina che si affaccia su un ampio soggiorno, e tutto si apre su una terrazza panoramica. Incluso un bagno in marmo sontuoso e una camera da letto ampia e luminosa». L’annuncio è pubblicato anche sui portali monegaschi del lusso, insieme a quello di altri appartamenti che raggiungono prezzi da capogiro, addirittura superando i 15 milioni di euro.
Per lungo tempo il cognato di Fini si è tenuto alla larga da Montecarlo, dove era atteso da paparazzi e cronisti italiani. Certo che ormai le acque si fossero calmate, è tornato sul luogo del delitto, per realizzarne le copiose plusvalenze.
E gli è andata male. Quelli di Oggi hanno una memoria di ferro e si sono fatti trovare lì.