Corriere della Sera, 21 gennaio 2015
Note su "Scherzi a parte". Bonolis sembra Montesano ai tempi di Vaime, che cosa sono quei labbroni di Nina Moric, Paolo Ruffini, con quello che guadagna, non potrebbe cambiare il portone d’alluminio di casa sua?
Gli scherzi in tv riescono quando la vittima vive un momento di fragilità emotiva (è il caso di Paolo Brosio) o quando ha un grande bisogno di apparire in pubblico. Questa era la regola aurea di «Scherzi a parte», versione Fatma Ruffini, e questa continua a essere la formula, necessaria e insostituibile, di Davide Parenti nelle due puntate di «Le Iene presentano Scherzi a parte».
Fino a qualche anno fa, la Ruffini e Parenti viaggiavano su binari separati, che mai si sarebbero incontrati, ma ormai l’ibridazione è il canone che regola molti programmi Mediaset. Solo così si spiega la presenza di Paolo Bonolis, ma potevano anche starci Piero Chiambretti, Barbara D’Urso o lo stesso Paolo Ruffini, vittima di uno scherzo che faceva leva sulle sue fobie e su presunti attacchi di panico.
Le altre vittime della serata sono state Pupo, Bruno Barbieri, Nina Moric, Francesca Cipriani e il solito Antonio Razzi (Canale 5, lunedì, ore 21.27).
Le vittime sono complici e recitano? La domanda è poco importante, quello che va in onda è tutto recita. Se mai si può solo giudicare la riuscita dello scherzo.
Ben costruito quello fatto a Paolo Ruffini (ma con i soldi che guadagna non potrebbe cambiare il portone d’alluminio di casa sua?), più modesto e «sceneggiato» quello inflitto a Pupo. La lunga e artefatta beffa a Nina Moric è organizzata dal suo medico estetico, Giacomo Urtis, ma forse lo scherzo gli si ritorce contro: è lui che ha modellato quei labbroni alla Moric? Divertente invece assistere a come lo chef Bruno Barbieri perda le staffe per dei finti tweet che mettono in dubbio la sua capacità di cuoco (fragile e permaloso il ragazzo!).
Quanto a Bonolis sta diventando sempre più simile a Enrico Montesano, quando i testi glieli scriveva Enrico Vaime. Mescola sarcasmo con tirate moralistiche, affettazioni linguistiche e doppi sensi. In mezzo a Fatma Ruffini e Davide Parenti, è ancora e sempre in cerca d’identità.