Corriere della Sera, 21 gennaio 2015
La Roma passa il turno di Coppa Italia con un rigore discutibile. Astori disastroso. I tifosi gufano la Costa d’Avorio per riavere Gervinho (squalificato in Coppa d’Africa per una manata a un difensore della Guinea) almeno contro il Cagliari
Sempre con il fiato corto. Sempre più vicina a una crisi di nervi. La Roma passa il turno di Coppa Italia con un rigore che lascia mille dubbi e che, comunque, non cancella l’impressione di una squadra con poche certezze. L’Empoli, che ha dato un’altra prova di grande organizzazione, ha tutti i diritti di pensare che un arbitro meno tenero di Di Bello si sarebbe comportato diversamente in occasione del contatto tra Zielinski e Paredes al 114.’
La partita si era messa bene per la Roma, con il gol di Manuel Iturbe, dopo soli 4 minuti. Doveva mettere in discesa la gara per Garcia e prendersi una piccola soddisfazione personale in una stagione, fin qui, piena di problemi. L’argentino, praticamente, non ha esultato. Un presagio. La serata aveva ancora molto da dire.
Sembrava che la Roma potesse accontentarsi di piccoli passi avanti: 1) il ritorno alla vittoria in casa che mancava da Roma-Inter 4-2 del 30 novembre 2014, poi i pareggi con Sassuolo, Milan e Lazio, più la sconfitta con il Manchester City; 2) il ritorno al gol di Iturbe, che non segnava da Juve-Roma del 5 ottobre 2014: fin qui l’ex veronese ha segnato pochissimo, ma ha fatto un gol per ogni competizione (Champions League, campionato e Coppa Italia); 3) l’idea di potersi giocare anche il quarto di finale in casa, in gara secca, contro la vincente di Fiorentina-Atalanta.
L’Empoli, che veniva dall’ottima gara di campionato contro l’Inter, ha pagato subito la desuetudine alle gare di Bianchetti, che si è perso subito Iturbe in occasione del gol, ma poi ha dimostrato tutta la sua organizzazione. Ha difeso anche l’1-0, senza correre troppi rischi, per un’ora e poi Sarri ha fatto le sostituzioni giuste. Zielinski e soprattutto Verdi hanno dato molta più incisività alla manovra. È stato proprio Verdi, a dieci minuti dalla fine, ad approfittare dell’ennesimo errore di Astori, disastroso a Palermo e ieri, per trovare il pareggio.
Nei supplementari Bassi si è esaltato su un tiro di Ljajic e Mario Rui ha salvato sulla riga un colpo di testa di Iturbe. Si è arrivati così all’episodio decisivo, quello che fatto infuriare Sarri.
La Roma è stata fischiata a fine gara dal suo pubblico e sembra avere perso ogni sicurezza. Chissà se darà un aiuto la manata che Gervinho ha rifilato a un avversario della Guinea nella prima gara di Coppa d’Africa (pareggiata 1-1 dalla Costa d’Avorio), ricevendo un cartellino rosso diretto che può essere molto pesante. Sicura la squalifica per due giornate, molto probabili tre. E la Costa d’Avorio, che dovrà affrontare il Mali di Seydou Keita e il Camerun nelle prossime due partite, perde un pezzo importante. Quello che i tifosi della Roma, prontamente trasformatisi in «gufi», sperano di ritrovare grazie all’eliminazione della nazionale di Yaya Touré. Gervinho potrebbe tornare per Cagliari-Roma. Ma questo è, per ora, soltanto fantacalcio.