Corriere della Sera, 20 gennaio 2015
La racchetta intelligente di Rafa Nadal. Si chiama Babolat AeroPro Drive Play e il sensore nel manico, acceso prima del match, registra le caratteristiche di ogni palla colpita dallo spagnolo durante la partita
La racchetta intelligente in mano al tennista stupido è come la clava di Fred Flintstone, ma la nuova Babolat AeroPro Drive Play nel pugno mancino di Rafa Nadal produce un piccolo miracolo al primo turno dell’Australian Open. Reduce da 6 mesi di stop e bastonato duro al rientro a Doha, Rafa a Melbourne doveva essere uno zombie e invece infila il pollo Youzhny sullo spiedo e lo rosola per tre set (6-3, 6-2, 6-2) mettendo in cascina tennis e dati preziosi. «Io so che per giocare bene, in un match ho necessità di colpire il 70% di dritti e il 30% di rovesci». La racchetta gli permette di non perdersi un colpo: il sensore nel manico, acceso prima del match, registra le caratteristiche di ogni palla colpita dallo spagnolo durante la partita. Scaricati su uno smart phone, i dati consentono a Rafa e allo zio Toni un’analisi mai così dettagliata della prestazione del n.3 del mondo. È tutto in regola: la Federtennis internazionale ha sdoganato la tecnologia in campo da quest’anno, però proibisce di analizzarla a match in corso. Non vedremo, cioé, giocatori impegnati a scervellarsi al cambio di campo, quell’intervallo che l’americano Jim Courier amava riempire leggendo le pagine di un buon libro. «Ora ho gli elementi per dimostrare a Rafa che quando lo riprendo perché colpisce male, ho ragione» ha commentato zio Toni. «Ora hai gli elementi per capire che hai torto» ha ribattuto Rafa.