il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2015
Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha nuovamente esondato in tivù. Destinatario Enrico Varriale, lo stesso a cui Ferrero aveva detto che Thohir era «un filippino». Esordio sobrio: «Varriale sei il number one». Spazio filastrocca: «Io la amo Varriale, arriva Eto’o e ve famo tanto male». Capirà mai che il troppo stroppia?
Esisterebbe la regola, neanche troppo difficile da tenere a mente, del troppo che stroppia. C’è però chi, deliberatamente, la disattende. Per esempio il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. Il quale, dopo la vittoria a Parma e il meritato terzo posto, ha nuovamente esondato in tivù. Destinatario Enrico Varriale, lo stesso a cui Ferrero aveva detto che Thohir era un “filippino”. Esordio sobrio: “Varriale sei il number one”. Spazio filastrocca: “Io la amo Varriale, arriva Eto’o e ve famo tanto male”. Spazio cantereccio: “Andiamo a cento all’ora per cantar la serenata, se la ricorda? Ye ye ye ye gol gol gol gol, andiamo a cento all’ora per cantar la bimba mia, arriva Eto’o e mi fa tanti gol”. Spazio autocelebrativo: “Mi dovete ringraziare, io do una botta di vita a questa trasmissione”. Spazio reminiscenze letterarie: “No, non siamo bravi. I bravi sono stati impiccati a Venezia”. Spazio cinema (horror). Varriale: “Si farà il film su Eto’o?”. Ferrero: “Dipende da Gubitosi”. Cioè il Presidente Rai. Dunque, per motivi ignoti, Ferrero ipotizza che la Rai produca un film sulla vita di Eto’o: non vediamo l’ora. Nel solito chiacchiericcio del weekend, va segnalata (come ha fatto Dipollina su Repubblica) la prova sontuosa di Stefano Tacconi. Da tempo, soprattutto a gennaio, arrivano in Serie A giocatori che non conosce nessuno, ma che vengono spacciati per dei satanassi (anche se le società di provenienza, chissà perché, li hanno cacciati a metà stagione). È forse il caso di Mohamed Salah, ora al Chelsea. Interessa alla Roma. A Stadio Sprint chiedono un parere in merito a Tacconi. Lui: “Mah. Ne parlavamo prima qui con gli altri e in realtà non sappiamo chi sia”. Appunto.