il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2015
Si è tramutato in un flop l’atteso debutto del nuovo show di Raffaella Carrà "Forte Forte Forte". Pochissimi ascolti ma moltissimi commenti su Twitter. La Carrà cerca il nuovo Fiorello attraverso un talent show che sembra una copia sbiadita di Italia’s got talent, che è a sua volta la brutta copia di X Factor
L’atteso debutto del nuovo show di Raffaella Carrà Forte Forte Forte si è risolto in un bagno di ascolti, e questo sebbene la “prima” avesse fatto il pieno di commenti su Twitter; un po’ come esibirsi in un teatro dalla platea semideserta, però gremito di loggionisti (nella maggioranza, impegnati a lanciare pomodori). Dal che, anche senza essere Sherlock Holmes, si ricavano due deduzioni parallele.
Prima di tutto, che il nuovo, ossia il cosiddetto popolo dei social network, non è così nuovo se è ridotto a esercitare il suo sense of humour commentando cosa passa il convento televisivo. In compenso, il vecchio è veramente vecchio. Ieri perfino un’emergente come Heather Parisi ha stroncato il programma di Raffa sul suo blog: “Pensare che vada in onda il venerdì sera su Raiuno mi mette tanta tristezza”, e il cerchio si è chiuso.
Intanto la Carrà cerca il nuovo Fiorello attraverso un talent show che sembra una copia sbiadita di Italia’s got talent, che è a sua volta la brutta copia di X Factor, lanciato dalla Rai e poi ceduto a Sky con una mossa suggerita di sicuro da Wile Coyote. Lo cerca passando in rassegna l’ennesima infornata di sconosciuti più o meno improbabili, fingendo di ignorare che Fiorello riuscì a imporre il suo talento solo perché non erano ancora nati i talent show, che se Fiorello da anni si è ritirato in radio una ragione ci sarà, e da quando i talent hanno asfaltato i palinsesti nel campo del varietà non si muove foglia.
La verità è che, così come secondo Salvini l’euro serve solo alla Merkel, così i talent servono solo ai giurati. E solo i giurati possono servire agli ascolti, a patto però che la giuria sia mirata e calibrata come è accaduto in Tale e quale show; mentre la giuria di Forte Forte Forte è capace di una cosa che mai avremmo creduto possibile: fa rimpiangere quella di Ballando con le stelle. Forse solo la psicanalisi potrebbe spiegarci perché Raffa ha voluto al suo fianco il ballerino Joaquin Cortes, lo stilista Philipp Plein e Asia Argento
Perché tutto ciò? Perché Philipp? Ci sono due modi di incarnare il nazional-popolare: restare sempre fedeli a se stessi come un menhir di Stonehenge, secondo la scuola di Mike Bongiorno o Corrado, oppure inseguire le mode del momento, come ha fatto Pippo Baudo e come sta facendo la Carrà. Quando erano di moda i reality show, il colpo le riuscì con Carramba!, ma questo nuovo talent, diversamente da The Voice, ha tutta l’aria di un passo falso. Non giova l’aver costruito una squadra a sua immagine e somiglianza.
E poi un’intramontabile per eccellenza come lei che a settant’anni si mette alla cerca dei nuovi talenti insieme a Sergio Iapino e con la consulenza di Philipp Plein suona poco credibile in partenza. Forte Forte Forte suona piuttosto come la prova del contrario: di come la vecchia guardia sia inamovibile nonostante tutto, anche quando finge di inseguire i suoi eredi. Un’idea di ritorno al futuro molto italiana. Certo, va riconosciuto che anche The Voice, che l’anno scorso fu un successo, partì malissimo e fu sbertucciato. E poi Raffa ci ha abituati a colpi di reni a sorpresa che la rendono capacissima di nuove resurrezioni. Per il momento, tuttavia, sembra che più avanti ancora ci sia solo solo Pupo su Agon Channel.