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 2015  gennaio 20 Martedì calendario

Sta per nascere The Islamic Caliphate Broadcast, la nuova televisione sul web dello Stato Islamico, interamente dedicata alla jihad. Promette di trasmettere 24 ore al giorno: fra i programmi "Time to recruit" dedicato a chi vuole arruolarsi con il Califfo

Le ultime notizie sullo Stato Islamico? Come arruolarsi nelle truppe del Califfo? I segreti della vita notturna di Raqqa? A questi interrogativi risponderà The Islamic Caliphate Broadcast, la nuova televisione sul web dedicata al jihad, che promette di trasmettere 24 ore al giorno. Per il momento, a dire il vero, c’è solo un filmato di propaganda, una sorta di “a breve sui vostri schermi”, che fa dubitare qualche esperto: JM Morgan, analista degli estremismi sul web, ritiene che possa trattarsi dell’idea di qualche ragazzo affascinato dal califfato, ma che non vi sia una vera e propria struttura a lavoro.
Di certo l’Isis ha dimostrato di conoscere bene i nuovi media, e non solo per la professionalità con cui realizza i filmati delle esecuzioni capitali: uno dei suoi ostaggi, il giornalista John Cantlie, è stato arruolato a forza per diventare un “inviato” nelle zone di guerra; Cantlie ha raccontato l’assedio a Kobane, così come la vita quotidiana a Mosul sotto i miliziani. Si tratta di video di propaganda, che però hanno successo e raccolgono consenso fra chi sogna il jihad contro l’Occidente corrotto.
L’Isis gestisce già una stazione radio con sede proprio a Mosul chiamata al-Bayan, e una stazione televisiva satellitare – Tawhid – in Libia: in questo contesto, un canale di notizie in funzione 24 ore al giorno, rivolto ad un pubblico internazionale, sarebbe un “colpaccio” per diffondere la “verità” del califfo al-Baghdadi. Il primo a parlare del video promozionale che annuncia la nuova web-tv è stato il sito Vocativ che lo ha mostrato: nei contenuti si annuncia un nuovo servizio di Cantlie e una rubrica intitolata Time to recruit, il tempo del reclutamento, indirizzata a quanti intendono arruolarsi in nome di Allah: le trasmissioni dovrebbero essere rilanciate dal sito Khilafalive.info che al momento però non mostra nessun contenuto.
Le cronache che piacciono ai miliziani sono solo quelle autorizzate, tanto che i loro strali sono indirizzati ora alla televisione al-Arabiya, ridefinita in modo provocatorio il “Charlie Hebdo arabo” : la colpa dei cronisti del network di informazione saudita con base a Dubai è quella di “demonizzare e spargere menzogne sullo Stato islamico”: per rendere meglio l’idea i miliziani hanno diffuso un tweet dove il logo della televisione contiene all’interno sia la bandiera americana che quella israeliana, i peggiori nemici delle truppe del califfo. Non è un caso che proprio al-Baghdadi in uno dei suoi ultimi discorsi ha invocato attacchi contro l’Arabia Saudita, definendo la monarchia “la testa del serpente”.