la Repubblica, 20 gennaio 2015
In Campania aleggia l’incubo dell’“effetto Liguria”: primarie rinviate già due volte, candidati che si moltiplicano, insulti. Mancano solo dodici giorni al voto del popolo di centrosinistra per la scelta del candidato che avrà il compito di riconquistare la Regione ma anche il segretario del Pd, la renziana Assunta Tartaglione, ammette che al momento «tutto è possibile»
Primarie rinviate già due volte, candidati che si moltiplicano, insulti. E il rischio di un “effetto Liguria” in Campania. Sulla carta mancano dodici giorni al voto del popolo di centrosinistra per la scelta del candidato che avrà il compito di riconquistare la Regione ma anche il segretario del Pd, la renziana Assunta Tartaglione, ammette che «tutto è possibile». Tutto. Anche un terzo rinvio. Le primarie erano previste il 14 dicembre, poi l’11 gennaio, infine il primo febbraio. E ora si rischia un terzo slittamento perché nelle ultime ore la paura cresce e non nasce solo dal precedente di Napoli di quattro anni fa, con il clamoroso annullamento delle primarie e il commissariamento del partito, ma aumenta per il rischio di un effetto domino dopo il caos in Liguria.
La tensione cresce e nella confusione si moltiplicano i candidati. Ora sono cinque dopo la lettera in cui Gennaro Migliore, deputato ex Sel sbarcato da pochi mesi nel Pd, ha chiesto di porre in extremis all’assemblea regionale dei democratici una doppia ipotesi. Migliore sintetizza nella lettera sia la possibilità che la sua diventi una «candidatura unitaria» sia «eventualmente» di poter partecipare anche lui alle primarie. Il segretario Tartaglione ha girato tutto alla commissione per le primarie ma l’esercito dei candidati è in fermento. Ci sono l’eurodeputato Andrea Cozzolino, protagonista delle primarie annullate quattro anni fa, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che aspetta domani mattina la sentenza per la costruzione di un termovalorizzatore, la senatrice Angelica Saggese e il segretario regionale dell’Italia dei valori Nello Di Nardo. E ora Gennaro Migliore, che si annuncia quasi come il salvatore della patria per scongiurare uno spargimento di sangue tra i principali rivali De Luca e Cozzolino. «Ho deciso – scrive l’ex vendoliano nella lettera al segretario – di rispondere positivamente alle sollecitazioni ricevute accogliendo un invito di cui sono onorato».
Ma chi l’ha sollecitato? Nei giorni scorsi è circolata una lettera in suo favore sottoscritta da alcuni esponenti locali e sostenuta dal sottosegretario Umberto Del Basso De Caro. Passano le ore e cresce il caos. La Tartaglione ha annunciato che sul caso Migliore ascolterà gli altri candidati i quali, in campo da oltre due mesi, sembrano infuriati. L’eurodeputato Cozzolino non commenta la candidatura di Migliore e prova a smorzare la tensione sul rischio Liguria: «Non vedo alcun pericolo nelle primarie in Campania. Il confronto tra me e De Luca è un confronto tra due leadership. Due candidature forti, autorevoli e radicate. Se dovessi perdere, anche per un solo voto, accetterò il risultato e sarò al fianco del candidato alla presidenza della Regione. Noi affrontiamo le primarie con questo stile e il segnale che arriva da Napoli è proprio nella direzione di non ripetere gli errori del passato».
Infuriato è il sindaco Vincenzo De Luca, alla vigilia di una giornata importate. È attesa domani la sentenza di una delle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto e che riguarda l’inchiesta sulla costruzione del termovalorizzatore di Salerno. De Luca aspetta e spara a zero sul partito e su Migliore. Per lui non è una novità. Ha attaccato tante volte il Pd, ma ora alza i toni: «Dopo mesi di letargo ora viene fuori un altro, ma per scegliere il segretario nazionale è servito il candidato unitario? No, si sono fatte le primarie. Allora cosa è cambiato? Quante stupidaggini, quanta ipocrisia. Mi sembra un circo equestre. Mi vergogno di quello che sta succedendo nel Pd ed è una buffonata quella che sta proponendo il partito in Campania. Troppo spesso la politica si riduce a cialtroneria e farabuttismo e io provo rabbia. La mia dignità conta più dei partiti e ora è sporcata da queste immagini di cialtroneria». Nel cassetto è già pronto il simbolo della sua lista: “Campania libera”. L’ha già usata per il Comune e potrebbe rispolverarla.