Corriere della Sera, 20 gennaio 2015
Giorgio Napolitano eleggerà il suo successore ma non parteciperà al voto sulla legge elettorale, o almeno ne dubita. Intanto l’ex Presidente s’è iscritto al gruppo per le Autonomie
Ancora qualche giorno fa, a chi gli chiedeva se avrebbe partecipato alle prossime votazioni al Senato, Giorgio Napolitano era parso possibilista: «Vedremo se sarò in condizione di partecipare». Ieri, alla stessa domanda ha replicato con un «ne dubito» che è suonato come un secco no. Un diniego comprensibile.
La prova di forza sull’Italicum, infatti, si svilupperà in un clima d’alta tensione, in cui non è azzardato prevedere un replay di quel che il centrodestra mise in scena con la prima presenza in Aula, da senatore a vita, di Ciampi: una bagarre di fischi, urla e ingiurie per contestare il suo sostegno a Prodi. Meglio evitare un simile squallore, dunque: ecco la probabile motivazione.
Mentre invece il presidente emerito prenderà di sicuro parte all’elezione del proprio successore, alla Camera, a partire dal 29 gennaio. Nell’esordio di ieri a Palazzo Madama (nella foto Ansa mentre lascia il Senato), Napolitano un passo formale l’ha comunque fatto, decidendo d’iscriversi al gruppo per le Autonomie, dopo essersi concesso una colazione al self service, in mezzo ad altri colleghi senatori.