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 2015  gennaio 16 Venerdì calendario

Nessun nero candidato, unica italiana la costumista pluripremiata Milena Canonero, la grande sfida tra Anderson e Inarritu: ecco la rosa degli Oscar. Le statuette saranno assegnate il 22 febbraio

Sarà l’anno più “bianco” dell’Oscar dal 1998, nel senso della totale mancanza di candidati di colore fra gli attori. Forse questa è la sorpresa maggiore uscita dalle candidature annunciate ieri mattina dai registi J.J. Abrams e Alfonso Cuaron dalla sede dell’Academy a Beverly Hills. Birdman di Alejandro Iñarritu e la commedia Grand Budapest Hotel di Wes Anderson dominano con nove candidature ciascuno, seguiti da The Imitation Game, la storia del matematico inglese Alan Turing, con otto, compresa quella di miglior attore per Benedict Cumberbatch. L’italiana Milena Canonero, tre volte premio Oscar (l’ultima nel 2007 per Marie Antoinette di Sofia Coppola), conquista la sua nona candidatura per i costumi di Grand Budapest Hotel. Meryl Streep da record con la 19ma nomination personale per Into the woods.
Nonostante la forza di Grand Budapest Hotel, a detta di tutti Birdman (con Michael Keaton e Ed Norton candidati come attori protagonisti e non) e Boyhood di Richard Linklater, nominato anche per regia, sceneggiatura e attrice non protagonista (Patricia Arquette, che ha appena vinto il Golden Globe) sono tuttavia i film che si contenderanno la statuetta il 22 febbraio. I votanti all’Oscar hanno scelto 8 titoli per il miglior film: fra questi American Sniper di Clint Eastwood (con la terza candidatura consecutiva per Bradley Cooper), Selma di Ava DuVernay (persa l’occasione di candidare la prima regista donna afroamericana), La teoria del tutto, sullo scienziato Stephen Hawking (si parla di sicura vittoria per il protagonista Eddie Redmayne), e Whiplash, debutto alla regia del giovanissimo Damien Chazelle, che aveva solo 26 anni quando il film ha sbancato lo scorso anno il Sundance.
Nessun afroamericano candidato, si diceva, ma anche nessuna donna regista, sceneggiatrice né direttore della fotografia, dimostrando così che a Hollywood c’è ancora tanta strada da percorrere prima che si possa parlare veramente di progresso. Solo il regista messicano Iñarritu porta la bandiera della “diversità” nella sua categoria. La francese Marion Cotillard è tuttavia una sorpresa nella categoria miglior attrice protagonista per il ruolo nel film Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne.
«Sono molto felice di questa nomination che mi colma di orgoglio, ma il cui valore però va diviso con tutti gli altri che hanno lavorato al film e soprattutto con Wes Anderson» dice a caldo Milena Canonero «Ma la nazionalità in questi casi è relativa, anche se il mio essere italiana porta con sé un bagaglio culturale, sociale, di sensibilità artistica speciale: è la mia eredità, e la porto sempre con me ed è nei miei lavori, ma non siamo superiori né inferiori agli altri in quanto italiani e di questo dovremmo essere coscienti tutti». Milena Canonero, in questi giorni al lavoro a Roma, aveva già collaborato con Wes Anderson per altri due film. «Quest’ultimo è veramente libero nel modo in cui interpreta il tempo e il periodo» dice «Creativamente è stato molto interessante per me. Poter fare i costumi anche delle comparse minori è stato molto importante».