Corriere della Sera, 13 gennaio 2015
Primarie Pd in Liguria. Ha vinto Raffaella Paita ma non c’è ancora la proclamazione. La commissione di garanzia sta esaminando i ricorsi per brogli. Si parla di voti comprati ad extracomunitari per due euro. Sergio Cofferati: «Non ho obiezioni sul fatto che gli stranieri vadano a votare. Il problema è quando ci vengono portati in massa senza sapere cosa fanno». Domani la decisione
Un fatto è certo: la proclamazione della vincitrice non è ancora avvenuta. Grava l’ombra dei ricorsi sulle primarie del centrosinistra in Liguria, vinte da Raffaella Paita contro Sergio Cofferati. A tenere tutto in sospeso è la decisione della commissione di garanzia, che dopo aver preso atto di «segnalazioni che denunciano gravi irregolarità nelle operazioni elettorali» si è aggiornata a domani per esaminare almeno quattro episodi.
«Abbiamo chiesto – spiega Fernanda Contri che presiede la commissione – di acquisire i verbali dei seggi in cui sono segnalate irregolarità». I verbali devono essere consegnati dal comitato elettorale che ieri ha «tecnicamente» convalidato il numero dei votanti (54.941) e il risultato finale (28.973 voti per Paita al 53,1% e 24.916 per Cofferati al 45,6%) quindi lo ha trasmesso al comitato politico dopo un confronto serrato sugli immigrati. Qui infatti sta il nodo. Anche se la commissione accertasse le accuse di aver fatto votare extracomunitari ignari (fornendo loro i 2 euro) o altre scorrettezze, potrebbe annullare il voto nei singoli seggi ma non le primarie. «Non spetta a noi convalidare il vincitore» spiega Contri «ma all’organo politico». E il comitato politico dovrebbe aspettare il verdetto della commissione.
I sostenitori di Paita fanno sapere che gli extracomunitari che hanno votato non supererebbero quota mille. Da Roma il vicesegretario del Pd Guerini ha affermato che «se ci sono state situazioni non corrette saranno sanzionate», poi ha difeso le primarie come «strumento con una larga partecipazione». Paita guarda al governo della Regione e apre a Cofferati: «Ho vinto contro un big nazionale e con uno scarto di 4mila voti, un margine enorme. Non mi aspettavo la sua reazione, ma penso che prevarrà il buonsenso. Abbiamo bisogno anche di lui per costruire questa nuova fase».
Ma l’ex leader della Cgil non raccoglie e insiste sulla necessità di «andare fino in fondo», pur non chiedendo l’annullamento del voto: «Se le primarie vengono stravolte dal voto di centrodestra, anche un cieco vedrebbe che siamo di fronte a una novità inquietante – ha detto l’eurodeputato, che oggi potrebbe incontrare Renzi a Strasburgo —. Così si perde credibilità. Non ho obiezioni sul fatto che gli stranieri vadano a votare. Il problema è quando ci vengono portati in massa senza sapere cosa fanno». «Quella di Paita è una vittoria enorme – dice il governatore Burlando a LaPresse —. Io ne sono stato fuori ma quando ho capito che Cofferati avrebbe fatto della demolizione del mio lavoro di 10 anni il centro del suo messaggio ho voluto dire la mia». Dal centrodestra intanto la Lega gioca la sua carta, la candidatura di Edoardo Rixi, vice di Salvini.