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 2015  gennaio 12 Lunedì calendario

L’autopsia, le ceneri e la villa in Toscana. Parla Fabiola Scirabassi, le seconda moglie di Pino Daniele

«La cura del silenzio. È ciò di cui avremmo bisogno, adesso. Ma capisco il clamore. C’è l’inchiesta, c’è stato quel furto assurdo nella nostra casa in Toscana». Fabiola Sciabbarasi vive il dolore e il frastuono, dopo la scomparsa di Pino Daniele, di cui resta la seconda moglie. Insieme per 22 anni, l’ex modella gli ha dato tre figli. Un rapporto chiuso quando lui aveva deciso di andare a vivere con Amanda Bonini, la donna che lo accompagnava il 4 gennaio nella corsa in auto, dalla Toscana a Roma, nella notte del malore fatale. Così, al lutto sono seguiti l’inchiesta di Roma per omicidio colposo, le polemiche tra pezzi della famiglia, la macchina (stucchevole) delle celebrazioni. Da oggi, e per dieci giorni, il Comune di Napoli esporrà al pubblico l’urna con le ceneri del musicista nel castello sul porto, il Maschio Angioino.Signora Sciabbarasi, c’è chi ha trovato incresciosa l’inchiesta, la coda giudiziaria del lutto.«È stata la Procura di Roma a disporre l’esame, io non avevo presentato nessun esposto. Quindi, aspettiamo il lavoro dei magistrati e dei periti. Per il resto, basta chiacchiere, illazioni».L’autopsia avrebbe rivelato che si poteva intervenire?«Ripeto, non parlo di questo. Non voglio speculare su cose che sono state immaginate e non dette. Aspettiamo, basta».Oggi a Napoli saranno esposte le ceneri: lei ci sarà?«No. Anche se immagino che troveremo il modo, il più discreto, di consentire ai figli, specie ai più piccoli, di dare una carezza al papà. Ma non so quando, a che ora, e non lo saprete».Scusi la franchezza: non pensa che l’“ostensione” prolungata dei suoi resti somigli poco al carattere, ritirato e schivo fino all’asprezza, di suo marito?«Non c’è dubbio che la sua natura fosse molto discreta, di un profilo assolutamente contenuto. Un timido. Però è difficile dire a posteriori cosa sia più giusto. Certo è che il suo legame con Napoli scorreva nelle sue vene. Quelle radici non le aveva mai rinnegate. E ho visto molto amore, a Napoli. E certo, contro il rischio di spettacolarizzazione, confido che ciascuno agisca con buonsenso, compostezza. Auspico che chi troverà il tempo di andare ad omaggiarlo lo faccia in punta di piedi».L’ultimo oltraggio è stato il furto nella villa toscana?«È stato un dolore su dolore. Anche su quello non possiamo pronunciarci, aspettiamo le indagini. Hanno toccato le chitarre, oggetti troppo cari per lui. E poi, nella nostra casa in Toscana».La “vostra”. Quindi lei tornerà, andrà via la compagna?«È la casa dove i nostri figli sono cresciuti. E quando loro sentiranno il bisogno e saranno pronti, faremo in modo di accompagnarli. Lì abbiamo trascorso, negli ultimi dieci anni, periodi spensierati, felici. È uno spazio di ricordi privati importanti. Ma tutto avverrà al momento giusto. Ora, silenzio».