Il Messaggero, 12 gennaio 2015
Roger Federer sempre più nel mito. Il tennista svizzero è diventato il terzo giocatore dell’era open a toccare quota 1.000 vittorie in carriera dopo Jimmy Connors (1.253) e Ivan Lendl (1.071)
Missione compiuta. Il titolo n.83 in carriera conquistato a Brisbane regala a Federer un traguardo che non è un record assoluto, ma fa capire la grandezza di King Roger. Il 33enne svizzero è diventato il terzo giocatore dell’era open a toccare quota 1.000 vittorie (solo 227 le sconfitte) dopo Jimmy Connors (1.253) e Ivan Lendl (1.071). In finale il fenomeno di Basilea ha battuto uno dei giovani più forti del circuito, il 24enne gigante canadese Milos Raonic, al termine di una sfida entusiasmante e dai grandi contenti tecnici durata 2 e 13 minuti; 6-4 6-7 (2) 6-4. Federer era avanti di un set e di un break prima di cedere al tie break il secondo. Quindi nella terza e decisiva partita perfetto equilibrio fino al 4-4: il break decisivo è arrivato sul 5-4, grazie ad un doppio fallo di Raonic, che ha di fatto regalato il match point al rivale. Roger non si è lasciato sfuggire l’occasione: nel punto successivo il canadese ha messo in rete la prima e sulla seconda lo svizzero ha preso subito il comando dello scambio costringendo l’avversario ad un errore di diritto. Gioco, partita e incontro.
LAVER INCORONA KING ROGER
La vittoria n.1000 è arrivata sotto gli occhi del leggendario Rod Laver, che ha premiato il fuoriclasse elvetico: «Mi sembra incredibile – ha detto Roger – non dimenticherò mai questa finale che mi ha permesso di raggiungere le 1.000 vittorie. Sono particolarmente felice di averlo fatto qui in Australia dove il tennis è amato e seguito da tantissimi appassionati». Ad applaudirlo in tribuna, oltre alla moglie Mirka e al coach Stefan Edberg, le 2 gemelle più grandi, Charlene Riva e Myla Rose, di 5 anni. Proprio Laver, e con lui Ken Rosewall, hanno superato le 1.000 vittorie sommando la loro carriera dilettantistica e quella nei primi anni dell’era open. «Per vincere così a lungo ci vogliono intelligenza e abnegazione – ha sottolineato Laver – oltre alla capacità di giocare bene su tutte le superfici e restare in buona salute. Federer ama la competizione e mantiene intatto il suo entusiasmo, il desiderio di primeggiare. Inoltre sa gestire la pressione come nessun altro nel circuito».
NON È FINITA QUI
Il primo a raggiungere il traguardo delle 1.000 vittorie nell’era open fu Connors nel 1985 a 33 anni, la stessa di Federer: poi la sua carriera andò avanti ancora a lungo, tanto da vincere la sua ultima partita a 43 toccando quota 1.253. Si è fermato a 1.071 Lendl, che per ironia del destino conquistò il successo n.1000 a Basilea, la città natale di Federer. Dove potrà arrivare King Roger? Lendl è nel mirino: ad Ivan furono necessarie quasi 2 stagioni per collezionare le ultime 71 vittorie, ma era in evidente parabola discendente. Invece solo lo scorso anno Federer ha vinto 73 match, è integro fisicamente e ha intenzione di continuare almeno fino alle Olimpiadi di Rio 2016. «Raggiungere anche Connors? Non credo, però mai dire mai», ha detto il fuoriclasse svizzero. Ora lo attende Melbourne, dove ha trionfato l’ultima volta nel 2010: l’obiettivo è il 18esimo titolo in uno Slam.