Il Messaggero, 12 gennaio 2015
Tags : La marcia repubblicana
Marine Le Pen, non invitata a partecipare alla manifestazione con gli altri leader mondiali, porta avanti la sua contro-marcia: «A Parigi si sono lavati la coscienza». Ma sono solo un migliaio in piazza a Beaucaire alla manifestazione del Front National
Due milioni a Parigi, altri due milioni e mezzo in tutta la Francia, mille a Beaucaire. Il 25% del bacino elettorale della leader del Front National francese, Marine Le Pen, evapora nel giorno della mobilitazione della Francia contro il terrorismo. Nella piccola cittadina fluviale della Linguadoca, conquistata nelle scorse amministrative di marzo dal Front National, la leader dell’estrema destra francese decide di giocare in casa la non facile partita contro la sua esclusione, o meglio il non invito, alla grande marcia di Parigi alla quale, a sua volta, la Le Pen ha invitato i suoi sostenitori a non andare. Mentre il numero due del partito, Florian Philippot, ne raccoglie ancor meno a Metz: quella che il Front National chiama la”Francia profonda” sembra sprofondare nell’indifferenza oppure si è mischiata ai 4 milioni e mezzo.
LA PIAZZA
Nella piazza di Beaucair di fronte al municipio si respira più che altro un’aria di sfida politica. Dal palazzo del sindaco pendono due striscioni che recitano: “Omaggio alle vittime del terrorismo islamico”. Ma anche quel “Je suis Charlie” da cui il giorno prima papà Le Pen si è apertamente dissociat». Anche tra la folla c’è chi agita cartelli con “Je suis Charlie” e chi sventola il tricolore blu-bianco-rosso. Ma la conclusione della manifestazione vira bruscamente verso la politica nazionale dopo che la leader del Front National, cosa non prevista, decide di prendere il microfono e rivolgersi ai suoi sostenitori dal balcone del municipio. «Grazie di essere qui per ricordare i valori della libertà» dice Marine Le Pen e il migliaio di manifestanti risponde con un «Marina presidente» e «Siamo a casa nostra». Ma non resiste la signora Le Pen a sparare una bordata contro la marcia di Parigi che definisce «una grande lavatrice, un’operazione per lavarsi le coscienze». Aspetterà invece la conferenza stampa per dire che si apra «già domani» un dibattito «su cioè che è stato fatto o non fatto» contro «il flagello islamico».
TONI MODERATI
Nessun accenno nella manifestazione di Beaucaire all’ipotesi di referendum lanciata da Marine Le Pen all’indomani della strage al Charlie Hebdo per ripristinare in alcuni casi la pena di morte in Francia. Tema che sicuramente terrà in caldo in vista delle presidenziali in programma nel 2017. Nella sua agenda, già prima del massacro al settimanale satirico e nel negozio ebraico, era lungo l’elenco delle cose da cavalcare in chiave anti-immigrazione. E probabilmente anche la sua “contromanifestazione” di Beaucaire rientra in una strategia dettata dall’astuzia politica. Difatti il cosidetto “non invito” del Front National alla marcia di Parigi non è certo arrivato dall’Eliseo o dal governo. Ma a Marine Le Pen sono bastati i malumori sulla sua eventuale presenza alla”marcia repubblicana” di alcuni esponenti del partito socialista – nessun “veto invece per la destra neogollista – del presidente Hollande per prendere la palla al balzo e “denunciare” la sua esclusione e giudicarla una «decisione sciagurata». La Le Pen, quindi, avrebbe potuto tranquillamente sfilare a Parigi ma probabilmente questo le sarebbe costato qualcosa nei confronti del suo elettorate, soprattutto quello più integralista molto poco incline a questioni come convivenza e tolleranza.
Solamente dopo aver superato i giorni del dolore si potrà capire cone la leader del Front National deciderà di “giocarsi” il massacro perpetrato dai fratelli franco-algerini Kouachi e dal franco-maliano Coulibaly. Tre killer venuti fuori dalle banlieu parigine dove il Front National ha raccolto molti voti alle ultime europee che hanno decretato il partito di Marine Le Pen primo partito di Francia. Anche se ieri non sembrava così.