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 2015  gennaio 12 Lunedì calendario

Lucia Pagano, il segretario generale della Camera scelto dopo una lotta fratricida tra i partiti, guadagnerà meno dei due vice segretari in carica, Guido Letta e Aurelio Speziale. Un’assurdità colpa dei tagli graduali

Anche sulla nomina di un alto funzionario delle istituzioni, come il segretario generale della Camera, che dovrebbe essere votato all’unanimità, la politica si è dilaniata in una lotta fratricida. È successo sulla scelta di Lucia Pagano che sostituisce Ugo Zampetti, andato in pensione dopo 15 anni di servizio, nomina sulla quale il Pd si è spaccato e i grillini hanno votato contro sparando a zero. E anche stavolta nella sequela di polemiche non è mancata quella sul mega stipendio del numero uno del Palazzo. Ai piani alti di Montecitorio fanno sapere che rispetto ai 478 mila euro lordi del suo predecessore, dopo i tagli decisi in settembre, il nuovo segretario nel 2015 ne guadagnerà 263 mila. Certo l’indennità di funzione di 663 euro netti al mese fa lievitare la retribuzione, che alla fine sarà però di oltre 200 mila euro in meno rispetto a quella di Zampetti. Ma i tagli varati in settembre dall’ufficio di presidenza saranno graduali: quando andranno a regime nel 2018, il segretario generale guadagnerà 253 mila euro più l’indennità, livello superiore anche se di poco a quello di 240 mila euro lordi fissato dal governo per i pubblici funzionari. Per paradosso Lucia Pagano guadagnerà però meno dei due vice segretari in carica, Guido Letta e Aurelio Speziale: che avendo un grado più alto di lei nel 2014 hanno percepito stipendi di circa 360 mila euro lordi, che caleranno però da ora in avanti fino al 2018 come quelli di tutti i dirigenti del Palazzo.