Libero, 9 gennaio 2015
SuperMario e i diecimila euro di multe da pagare. Balotelli in un anno ha superato il limite di velocità per ben 18 volte. Equitalia presenta il conto ma lui fa ricorso
Veloce tanto quanto lo deve essere in campo per infilare le difese avversarie. Peccato per super Mario Balotelli che le corsie dell’autostrada non portano in aera di rigore e che anche su una Ferrari bisogna rispettare i limiti. Così il calciatore del Liverpool tra il 2012 e il 2013 è stato pizzicato ben 18 volte dall’occhio elettronico dei Tutor disseminati sulle autostrade del Nord Italia, sul tratto Milano-Brescia della A4 in particolare, quasi sempre al volante di una Ferrari «a noleggio». Inevitabile la raffica di multe mandate a casa Balotelli e mai ritirate. Per questo ora Equitalia pretende dall’attaccante ex Inter e Milan circa 10 mila euro. Una cifra a cui Super Mario si è opposto facendo ricorso al giudice di Pace di Bergamo. In cinque casi avrebbe superato il limite di velocità di oltre 40 chilometri orari il limite previsto viaggiando con una media di almeno 170 chilometri orari con punte fino ai 200. Negli altri casi le violazioni contestate sono di minore entità, fra i 10 e i 40 chilometri orari oltre il limite. Multe inevitabili che, però, Balotelli non ha mai saldato facendo lievitare il conto presentato da Equitalia fino ai 10 mila euro contestati davanti al giudice. Il legale del giocatore ha chiesto l’annullamento delle cartelle esattoriali palesando «un problema con il cambio di residenza (a gennaio 2013 si perfezionava il suo passaggio dagli inglesi del Manchester City ai rossoneri del Milan)» che avrebbe impedito a Balotelli di ricevere a casa gli avvisi di accertamento delle presunte violazioni, come previsto. L’opposizione alla cartella esattoriale raggruppa più sanzioni, del 2010 e del 2011, staccate a Bergamo, Varese, Lodi, Milano. L’udienza, fissata per mercoledì mattina, è stata rinviata per un difetto di notifica. Inutile chiedere conto della pratica: al riserbo del magistrato, Giuseppe Gianoli, si è aggiunto anche il silenzio degli avvocati Vittorio Rigo e Cristian Azzolin. Chiara, però, la linea difensiva che cercherà di far annullare la sanzione. Nei giorni in cui Mario Balotelli lasciava il ritiro di Manchester per tornare in Italia era solito scorazzare al volante dell’Audi R8 nero satinato (velocità massima 260 all’ora e costo medio 100 mila euro), la stessa con cui era stato protagonista di un incidente in Inghilterra nell’agosto del 2010. Un anno «disgraziato» per la stella del City, alle prese con una crisi di gioco e con la polizia stradale che, sia in Inghilterra che in Italia, l’aveva pizzicato diverse volte mentre sfrecciava con la sua nuova Ferrari. «Diciamo – ha spiegato l’avvocato Rigo fuori dall’aula dei Giudici di pace di Bergamo – che non si trattava di banali divieti di sosta». Alla fine, nell’arco di circa un anno e mezzo, il bomber azzurro avrebbe collezionato almeno una dozzina di «eccessi di velocità». Tutto durante il primo periodo inglese. Ed è sulle date che la difesa di Balotelli ha puntato tutto. «Mario era residente in Inghilterra – hanno spiegato gli avvocati -e le forze di polizia italiane, secondo noi, non erano riuscite a notificargli i verbali delle violazioni, proprio perché viveva altrove, all’estero. Per questo lui non può essere ritenuto responsabile. Ci opponiamo quindi a una cartella esattoriale che non era mai stata preceduta da regolari notifiche delle sanzioni. Un atto decisamente legittimo». Solo quando i verbali, circa tre anni dopo, sono passati a Equitalia, l’agenzia di riscossione è riuscita a raggiungere il calciatore, notificandogli la cartella. «Equitalia – hanno sorriso i difensori del calciatore – forse riesce ad arrivare anche dove la polizia non può...».