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 2015  gennaio 09 Venerdì calendario

Si cercano ancora i terroristi di Charlie Hebdo • Le Pen non si unisce a Sarkozy e Hollande • Attacchi alle moschee francesi • Le stragi infinite di Boko Haram in Nigeria • A Roma funzionari come «pozzi senza fondo» • Il farmaco che cura l’epatite C arriva in Italia • L’epidemia di miopia • Asia Argento vede la luce in Raffaella Carrà


Ricerche Sono ancora ricercati i due terroristi che hanno fatto strage nella redazione di Charlie Hebdo. A Reims, dove sono i familiari dei due, non è stato trovato nulla. All’alba di ieri la caccia è ripresa in direzione nord, subito dopo la telefonata di un benzinaio della stazione di servizio Avia sulla strada nazionale 2, appena dopo il villaggio di Crépy-en-Valois, 60 chilometri da Parigi e duemila abitanti nel dipartimento dell’Aisne, in Piccardia: ha affermato di aver riconosciuto i due fratelli negli uomini che stavano cercando di fare rifornimento a sbafo, di aver anche intravisto dei kalashnikov adagiati sui sedili posteriori della vettura. La conferma è arrivata dalle immagini riprese dalla telecamera di sorveglianza del distributore. Alla ricerca in Piccardia prendono parte elicotteri a raggi infrarossi, brigate e corpi speciali di ogni genere, per un totale di 20.000 uomini dispiegati sul campo in assetto di guerra, da sommare agli altri 68.000 che nel resto della Francia stanno braccando i due fratelli. Il ministro dell’Interno Bernard Cazenueve ha detto che «Said Kouachi è stato formalmente riconosciuto da più testimoni come aggressore materiale». Era già noto alle forze di polizia francesi, anche se non quanto il secondogenito Chérif. Entrambi «violentemente antisemiti», i due fratelli erano stati oggetto di stretta sorveglianza, ma nessun «elemento incriminante» era emerso su di loro negli ultimi due anni, nonostante fossero stati messi sulla no-fly list degli Usa. Nessuna parola di Cazeneuve sulla sorte del giovane Mourad Hamyd, che per un’intera giornata è stato considerato il terzo uomo del commando. La scorsa notte si è presentato di sua volontà al commissariato di Charleville-Mézières, nelle Ardenne, dove vivono i suoi genitori. Con sé ha portato un alibi: all’ora dell’attentato si trovava a scuola. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Houellebecq Michel Houellebecq, lo scrittore da settimane al centro dell’attenzione per il nuovo romanzo Sottomissione che ipotizza una Francia islamizzata nel 2022, annuncia la fine della promozione del suo libro: «Sono in lutto per quello che è successo a Charlie Hebdo, e profondamente addolorato, in particolare, per la morte del mio amico Bernard Maris». Houellebecq è stato posto sotto protezione della polizia e si accinge a lasciare Parigi. Hollande, che ha invocato l’unità nazionale con un commosso: «Niente riuscirà a dividerci», ieri ha accolto all’Eliseo Sarkozy. Invece Marine Le Pen, leader del Front National, donna da sei milioni e mezzo di voti alle presidenziali del 2012 e percentuale del 25% (primo partito di Francia) alle ultime Europee, non è stata invitata a unirsi alle manifestazioni di cordoglio, la più grande delle quali è fissata per domenica.

Moschee Mercoledì intorno alle 20, a Port-la-Nouvelle, sono stati sparati alcuni colpi di pistola verso una sala musulmana, vuota dopo che la preghiera si era conclusa circa un’ora prima. Più meno alla stessa ora, a Caromb, piccolo villaggio del Sud, è stata crivellata di colpi l’auto parcheggiata e priva di occupanti di una famiglia musulmana. Nella notte di mercoledì a Le Mans tre granate sono state lanciate contro la moschea del quartiere popolare dei Sablons. Una sola è esplosa, senza fare troppi danni. Sul vetro di una finestra al primo piano gli investigatori hanno individuato il buco fatto da un proiettile. Giovedì all’alba una bomba è esplosa davanti al negozio di kebab annesso alla moschea di Villefranche-sur-Saône. ieri, sul muro della moschea di Poitiers è apparsa la scritta «Charlie. Morte agli arabi, i francesi sono in guerra, vergogna per il vostro popolo». L’autore, un uomo di 38 anni, individuato, ha chiesto scusa dicendo di essere rimasto sconvolto dalle immagini della strage di Parigi.

Boko Haram/1 A Baga, località nigeriana sul lago Ciad, i terroristi di Boko Haram hanno sterminato circa duemila abitanti. Baga, già messa ferro e fuoco all’inizio del 2013, era una delle poche località del Borno non ancora passate sotto il controllo del gruppo islamista. L’assedio è iniziato lo scorso fine settimana quando i fondamentalisti hanno espugnato la base militare della città: almeno 100 i morti e migliaia gli sfollati di questa prima incursione, tra il 3 e il 4 gennaio. Quanti sono tornati poi nelle proprie case, mercoledì sono stati vittime di un secondo efferato attacco: con il ritiro dei soldati, i miliziani hanno avuto campo libero.

Boko Haram/2 Boko Haram controlla 18 importanti città della Nigeria. Fonti americane stimano in almeno 15mila i miliziani agli ordini del leader Abubakar Shekau. È aumentato l’uso degli attentatori suicidi. Un recente rapporto israeliano ne ha censiti una quindicina, alcuni condotti da donne-bomba che hanno agito in coppia (Olimpio, Cds).

Funzionari Ieri a Roma 22 arresti da parte della Guardia di Finanza nei confronti di avidi funzionari di municipi e Asl romani (definiti «pozzi senza fondo») che intascavano mazzette da imprenditori per istruire pratiche edilizie, chiudere un occhio su controlli sulla sicurezza nei cantieri o dare il via libera all’allacciamento con la fogna in un cantiere. Sei sono finiti dritti in carcere, 16 agli arresti domiciliari, mentre per altre 6 persone, quasi tutti liberi professionisti, c’è l’obbligo di firma. La Finanza precisa che non si tratta di un’associazione ben organizzata, ma tanti e diversi casi isolati.

Epatite C È arrivato anche in Italia il sofosbuvir, il farmaco prodotto dalla Gilead Science capace di sconfiggere l’epatite C. Il problema è che è molto costoso: se un privato cittadino lo vuole acquistare, deve spendere 70mila euro. L’Agenzia del farmaco ha stipulato un contratto che pervede l’acquisto di 50mila dosi in due anni che andranno a curare chi fa parte di una delle sei categorie di pazienti gravi (per esempio quelli con cirrosi). Non è ben chiaro in quanti abbiano l’epatite C in Italia. Le persone con la malattia diagnosticata sarebbero almeno tra le 4 e le 500 mila, di cui 70-80 mila in condizioni serie o gravi. Il sistema concordato per il pagamento sarebbe questo: la casa farmaceutica metterà a disposizione ogni trattamento da 12 settimane per 50 mila euro e poi, via via che aumenterà il numero di dosi acquistate dalle Regioni, restituirà una parte sempre più consistente del denaro. Sono previste tre o quattro fasce di sconto, l’ultima permetterà di pagare il Sovaldi poche migliaia di euro. Quando saranno state acquistate tutte le 50mila dosi, la media del costo per un paziente si aggirerà tra i 20 e i 30mila euro.

Miopia Siccome a Singapore è quasi impossibile assumere nell’esercito per mancanza di candidati coi requisiti minimi di vista, alle reclute viene richiesto di sottoporsi, a spese dello Stato, a operazioni di chirurgia laser. A Taiwan i bimbi di sette anni miopi sono passati in vent’anni dal 5,8 al 21%, mentre in Corea del Sud la miopia colpisce addirittura il 96% dei ragazzi di 19 anni. In America i miopi di età tra i 12 e i 54 anni sono passati in trent’anni dal 25 al 41%. L’Europa (crescita dal 20 al 33%) è in condizioni analoghe. In Italia i miopi in quarant’anni sono passati da 13 a 25 milioni. Sole nel 20% dei casi la miopia è frutto della genetica: per il resto contano le troppe ore passate con gli occhi troppo vicini a uno schermo (basterebbe seguire la regola del 20-20-20: interrompere il lavoro ogni 20 minuti fissando per 20 secondi un oggetto a 20 metri di distanza). In Italia gli interventi laser per correggere la miopia sono già 150mila l’anno (Gaggi, Cds).

Luce Dal 16 gennaio andrà in onda su Raiuno il nuovo programma per talenti Forte, forte, forte, voluto da Raffaella Carrà e Sergio Iapino. Tra i giudici ci sarà anche Asia Argento: «È un’esperienza quasi spirituale. Io non guardo mai la televisione, solo i cartoni animati con mio figlio o qualche programma di cucina. Ho accettato questa sfida perché ho visto una luce in Raffaella, un canale di comunicazione che andava oltre la fluorescenza dello schermo» (Costantini, Cds).

(a cura di Daria Egidi)