Il Messaggero, 9 gennaio 2015
Mazzette, favori e vacanze pagate. Così i costruttori romani corrompevano i funzionari. Ieri 22 arresti
Vacanze pagate, lavori edilizi a costo zero e soldi. E se non si pagava c’erano i ricatti. Non c’è solo Mafia capitale. Ma anche quella piccola rete che il procuratore aggiunto Francesco Caporale ha definito «una corruzione endemica». La sistematicità e la naturalezza con cui i funzionari di due municipi di Roma erano pronti a intascare mazzette e benefit, si potrebbe estendere a tutti gli uffici di Roma, dice Caporale. Il settore è quello dell’edilizia privata nella zona nord-ovest della Capitale: erano gli imprenditori a chiamare i tecnici addetti al rilascio dei certificati di abitabilità e comunicavano gli abusi che intendevano compiere. Ma qualche volta erano gli stessi funzionari del XIII e XIV municipio a contattare le aziende per spiegare che, in caso di opere non a norma, avrebbero ricevuto “copertura” dietro il pagamento di mazzette. In 28 ieri sono stati colpiti da misure cautelari con le ipotesi di corruzione e concussione su richiesta dell’aggiunto Francesco Caporale e del pm Erminio Amelio. Cinque funzionari e un imprenditore sono in carcere, sedici ai domiciliari e sei con obbligo di firma. Sono le conversazioni, registrate dai militari del nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza, a raccontare il”sistema”.
BENEFIT
Secondo gli inquirenti, Roberto Biagini, l’unico imprenditore finito in manette, avrebbe anche pagato le vacanze al funzionario Stefano Urbinati. Tra le intercettazioni c’è anche la conversazione tra l’imprenditore e una dipendente dell’Hotel Riva del Sole dell’Isola d’Elba dalla quale emerge che lo stesso Biagini ha prenotato due camere nel periodo dal tra il 5 e il 19 luglio 2013, versando l’acconto. L’addetta dell’hotel spiega: «Urbinati ha quell’altra camera, sì sta solo una settimana, esatto”. Si legge poi nell’ordinanza: «Sempre nel contesto dei rapporti “illeciti” intercorrenti fra l’ispettore Marcello Fioravanti e l’imprenditore Giacomo Ceccarelli e dei “favori illeciti” che il primo elargisce al secondo ricevendone vantaggi economici, rientra il pagamento effettuato da parte di Ceccarelli della metà del costo dei lavori per la posa in opera del parquet da parte di tale Antonio nella casa del Fioravanti, parquet che questi è riuscito già ad acquistare a prezzo di favore proprio per intercessione di Ceccarelli.
RETI FOGNARIE
È maggio 2013 quando Massimo Perifano, candidato alle elezioni comunali di Roma nella lista civica Roma X a sostegno di Alemanno, collegato alla cooperativa Nova Casa e al consorzio Clc, chiama la funzionaria Bruna Benni, in quanto ha bisogno di un “fine lavori” per un fabbricato, necessario per sbloccare l’erogazione di mutui. Il fabbricato non ha ancora gli allacci in fogna per cui la Benni può rilasciare solo un fine lavori “parziale”, mentre è necessario l’intervento di un altro funzionario, Antonio Adamo per il fine lavori “totale”. La situazione irrita fortemente Perifano, il quale dice alla Benni che chiederà al Sindaco di sollevare dall’incarico il dirigente Adamo e aggiunge che Adamo e Paiella (Maurizio da ieri in carcere ndr) «dietro compenso di 1500 euro cadauno... «hanno dato tre allacci in fogna a persone che hanno cacciato i soldi..se li sono venduti a persone diverse da noi: 120 mila euro si so presi de sordi, capito, fra tutti e due. mo, vado alla Procura della Repubblica e farò denunce di queste cose Paiella e Adamo, tutti e due mo m’hanno stufato. Bloccherò i lavori, l’indagine, metto sotto accusa tutto il Municipio lì….80 allacci hanno venduto a 1500 euro per uno, si so presi 120 mila euro, lui e Adamo si so spartiti i soldi»