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 2015  gennaio 08 Giovedì calendario

Calci, pugni, spintoni, sputi, minacce. Guidare l’autobus in Italia è diventato pericolosissimo. Neanche fosse il Far West. Da Nord a Sud non passa settimana senza un’aggressione. Ecco un piccolo elenco

Come nel Far West. Calci, pugni, spintoni, sputi, minacce. Sui nostri autobus, ormai, succede di tutto. E a farne le spese, quasi sempre, sono gli autisti. L’ultimo episodio in ordine di tempo è dello scorso fine settimana. Periferia di Roma, linea 106. Il conducente, Marco Piacentini, 42 anni – della rimessa di Tor Vergata – alle 7 del mattino si è preso un cazzotto in faccia da un passeggero. Poco prima, soltanto grazie a un colpo di fortuna, era riuscito a evitare che sulla testa gli piombasse un estintore lanciato da un paio di metri. Il motivo del pestaggio? L’autista, come prevede il regolamento, aveva osato chiedere al viaggiatore di mettere la museruola al cane. Sennonché il malcapitato in risposta ha ottenuto un trauma cranico e un sopracciglio rotto.
Da Nord a Sud non passa settimana senza un’aggressione. La più eclatante, forse – per numero di partecipanti e perché ripresa dagli smartphone dei passanti – è di metà novembre. Luca Dal Corso, 45 anni, si trovava nel Trevigiano, al volante della sua corriera, diretta a Padova. È stato linciato da un gruppo di 30 ragazzini stranieri – sudamericani e nordafricani – perché aveva fatto notare a uno di loro che l’abbonamento, di tipo urbano, per quella tratta non era valido. Aveva chiesto al giovane di scendere. Il ragazzo aveva obbedito, non prima però di avergli rifilato due pugni in volto. A quel punto il conducente aveva deciso di inseguirlo per strada per fermarlo e contattare le forze dell’ordine, ma era stato subito bloccato e picchiato dal resto del branco.
Qualche giorno prima una sorte simile era toccata a un collega di Taranto. Qualche giorno dopo, invece, a uno di Torino, alla fermata della linea 74, in corso Orbassano. E che dire dell’autista del 92 che a Milano è stato pestato da un albanese invitato educatamente – come hanno testimoniato alle forze dell’ordine i passeggeri che si trovavano a bordo del mezzo – a spostare il passeggino che ostruiva il passaggio? Anche in questo caso prima sono volati insulti, poi, dopo alcuni minuti, i colpi. L’aggressore, tanto per far capire al guidatore che del regolamento se ne infischiava, si è fatto aiutare dal fratello. E poi ancora a Piacenza, lo scorso ottobre, i telefonini avevano ripreso una rissa tra un adolescente e un altro autista. La situazione è fuori controllo.
«Guido da quarant’anni», dice a Libero Roberto Baldan, coordinatore Rsu di Vicenza. «E negli ultimi tempi ne ho viste di tutti i colori. Io sono stato addirittura morsicato. Questa gente sa benissimo che i carabinieri possono fare poco. Quando facevo il bigliettaio», ricorda, «c’era più educazione e chi sgarrava veniva punito». Restando in Veneto, la Regione, per garantire più sicurezza sui mezzi pubblici, ha deciso di far viaggiare gratis i militari in divisa.