La Stampa, 8 gennaio 2015
Gianluigi Buffon e la crisi della sua Zucchi. Si era impegnato a versare 5 milioni di euro entro il 23 dicembre del 2014, ma non lo ha fatto. Ora si è dato una nuova scadenza per dare i soldi, il prossimo 31 gennaio
Gianluigi Buffon, capitano della Juventus e della Nazionale, qualche anno fa ha pensato al suo futuro post-calcio diventando il principale azionista della Zucchi, con circa il 57% delle quote; ma adesso la sua azienda è in crisi e necessita di un aumento di capitale. Lui, Buffon, si era impegnato a versare 5 milioni di euro entro il 23 dicembre del 2014, ma non lo ha fatto; ora si è dato una nuova scadenza per dare i soldi, il prossimo 31 gennaio. In sostanza il portiere si è preso un po’ di tempo per vedere come vanno le cose in un’impresa nella quale ha già investito (nel corso degli anni) più di 20 milioni di euro.
Non sembra che Gigi Buffon ci stia ripensando: con una lettera, ha spiegato di poter versare quanto manca, e sua volta la Zucchi ha precisato in una nota che con l’azionista di maggioranza «le relazioni restano costruttive e che il rapporto di fiducia è confermato». Comunque questa fase interlocutoria pesa sull’azienda e suscita dubbi sul suo futuro. Ieri la Borsa ha reagito alla vicenda con un calo dell’1,71% a 0,0517 euro.
La Zucchi ha bisogno di soldi freschi e sta trattando con le banche la terza ristrutturazione del debito nel giro di pochi anni.
L’amministratore delegato Giovanni Battista Vacchi ha reagito con una mossa tecnica, cioè ha avviato l’escussione della fidejussione bancaria che copre la «tranche» dell’aumento di capitale non versata.
La situazione di mercato del settore tessile è difficile, la crisi economica generale si prolunga di anno in anno e il gruppo Zucchi ha continuato a macinare perdite anche nel 2014. In dodici mesi più di un terzo del capitale sociale della capogruppo si è volatilizzato e gli obiettivi di risanamento sono lontani.
Il top manager Giovanni Battista Vacchi è fresco di nomina: è stato cooptato nel consiglio di amministrazione a fine 2014 per sostituire Riccardo Carradori. Per Buffon versare altri 5 milioni sarebbe solo una «tranche» da aggiungere ai 13 milioni già messi sul piatto in questo solo aumento di capitale.
La sua speranza è anche di veder concretizzato l’impegno di un altro azionista importante, il fondo americano Gem che dovrebbe onorare l’aumento di capitale riservato; una volta concluse le trattative con le banche e approvato dalla Consob il prospetto informativo, l’aumento potrà essere eseguito in piccole tranche fino a 15 milioni nei prossimi 5 anni.