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 2015  gennaio 08 Giovedì calendario

Aperta un’inchiesta sulla morte di Pino Daniele. L’ipotesi è omicidio colposo contro ignoti, oggi l’autopsia. Un accertamento necessario per capire se davvero il cantautore si potesse salvare. La seconda moglie accusa l’ultima compagna del cantante: «Amanda era l’unica in macchina con Pino nell’ultimo viaggio, dica tutto quello che sa»

Riportato a Napoli a furor di popolo per il secondo funerale, Pino Daniele non può ancora lasciare la sua città natale. C’è un altro passaggio da compiere dopo la veglia spontanea dei 100 mila in piazza Plebiscito e la commemorazione ufficiale di ieri. La Procura di Roma ha infatti disposto l’autopsia sul cantautore all’interno di un’indagine sulla sua morte. L’ipotesi di omicidio colposo è finora contro ignoti. L’esame sarà effettuato oggi alle 12 nell’obitorio comunale «Federico II» – accorciando così i tempi e limitando gli spostamenti della salma – e solo dopo il 59enne scomparso tre giorni fa potrà riposare in pace.
Un accertamento necessario per capire se davvero il cantautore si potesse salvare. Il dubbio si è trasformato presto in sospetto e sta mettendo una contro l’altra le sue famiglie. La seconda moglie Fabiola Sciabbarrasi, contro l’ultima compagna Amanda Bonini. «Amanda – attacca la madre di tre dei cinque figli di Daniele – era l’unica in macchina con Pino nell’ultimo viaggio, dica tutto quello che sa. Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli». E ancora: «Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. Quella sera in casa c’erano anche i miei figli Sofia e Francesco e Cristina, l’altra figlia femmina di Pino. È stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la “signora” portava in ospedale Pino».
Le domande sono chiare: perché mettersi in auto verso il Sant’Eugenio, a Roma, anche se poco prima era stato chiamato il 118? Chi lo ha deciso? E perché non nella più vicina Grosseto? Pino Daniele è arrivato in ospedale quando era già morto.
Interrogativi rilanciati tra gli altri dalla sorella di Daniele, Patrizia («Fanno bene a fare l’autopsia. Forse si poteva andare prima in ospedale»), e dall’amico di una vita, su e giù dal palco, Tullio De Piscopo («Questa cosa tormenta tutti noi, vogliamo sapere se si poteva evitare»). Mentre l’altro fratello Nello, che con Pino condivide la carriera di artista e i problemi al cuore (ne soffrono anche gli altri fratelli Carmine e Salvatore), è sicuro: «Per come lo conosco sono sicuro che volesse arrivare dal suo medico».
I pm romani hanno in mano una prima relazione dei carabinieri di Grosseto (per competenza territoriale la procura della città toscana ha inviato gli atti nella Capitale), tra cui i tabulati delle telefonate al pronto soccorso. La sera del 4 gennaio Amanda Bonini chiama il 118 alle 21,12 per un malore del cantante cominciato ore prima mentre la famiglia si preparava a una serata in pizzeria. I medici dell’ambulanza, arrivati dopo circa 15 minuti da Orbetello a Magliano ricontattano i familiari per indicazioni stradali precise (il casale si trova fuori dal centro abitato) ma viene loro spiegato che l’intervento non è più necessario. Daniele viene portato con mezzi propri a Roma, dove arriva in poco più di un’ora: alle 21.55 il suv varca il casello autostradale di Civitavecchia; alle 22.10 quello della Capitale. Orario dell’(inutile) ricovero: le 22,30 circa. La voce di una foratura lungo il percorso che avrebbe ulteriormente allungato il viaggio non trova riscontri.
Achille Gaspardone, il primario del Sant’Eugenio, che da anni aveva in cura il cantante e aveva già fissato un appuntamento per il giorno dopo, conferma la versione: «Avevo consigliato di aspettare l’ambulanza. Poi Pino si è sentito meglio e ha preferito venire da me come già accaduto in casi simili». «Credo che zio Pino abbia sottovalutato il malore», sintetizza la 29enne nipote Loredana.
Amanda Bonini è stata ascoltata una prima volta dai carabinieri del Nucleo investigativo e verrà risentita a breve più nel dettaglio assieme ad altri familiari e alcuni amici. Sotto sequestro la cartella clinica del ricovero. L’autopsia sarà effettuata da Giorgio Bolino e Vittorio Fineschi, medici legali de La Sapienza, e dal cardiologo Giuseppe Ambrosio, dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.