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 2015  gennaio 07 Mercoledì calendario

La fine misteriosa di Marsha Mehran, scrittrice di successo di origine iraniana. Si era rifugiata in un cottage isolato in Irlanda per «combattere i suoi demoni» dice il marito. Il pubblico era in attesa del nuovo romanzo. È stata trovata morta dopo una settimana

La Contea di Mayo, nella parte occidentale dell’Irlanda alle pendici della montagna sacra di Croagh Patrick, è stata rifugio di molti intellettuali in cerca di solitudine. Tra questi il filosofo Ludwig Wittgenstein e una serie di scrittori contemporanei che vanno da Michel Houellebecq a Frederick Forsyth.
Anche la trentaseienne Marsha Mehran, scrittrice di successo di origine iraniana – in Italia i suoi libri più famosi sono stati Caffè Babilonia e Pane e acqua di rose –, l’aveva eletta a suo buen retiro prendendo in affitto oltre un anno fa un cottage estremamente isolato dal quale usciva molto raramente. Ma forse non cercava solamente l’ispirazione. Il suo ex marito americano di origini irlandesi, ha detto che Marsha era impegnata “a combattere i suoi demoni”. La famiglia Dawson si era abituata a vedere di tanto in tanto questa donna solitaria che, anche in pieno inverno, si sedeva su una panchina vicino al loro pub e apriva il laptop. “La invitavamo ad entrare, specialmente quando faceva molto freddo – ricorda Therese Dawson – ha accettato solamente una o due volte”. Sul cottage Marsha aveva affisso un cartello che recitava”Non disturbate. Sto lavorando”.
Il 30 aprile 2014 verso le 14, la padrona di casa Teresa Walsh, bussò ripetutamente alla porta del cottage senza avere risposta; 18 giorni prima Marsha le aveva inviato un Sms preoccupante: “Vomito sangue da qualche settimana”. Teresa le aveva risposto che se voleva poteva mandarle un medico. Ma Marsha non aveva replicato. Così quel giorno usò la copia delle chiavi in suo possesso ed entrò in casa.
Trovò il suo corpo disteso sul pavimento della stanza da letto con indosso solamente un golf di lana. Era morta da circa una settimana e le condizioni della casa – bottiglie di acqua minerale vuote, resti di cibo, spazzatura, disordine, tavolette di cioccolata smozzicate – lasciavano intendere in che modo aveva trascorso gli ultimi mesi di vita. Marsha Mehran, nata in Iran, era una scrittrice di successo, tradotta e letta in molti Paesi del mondo. Tra i suoi successi internazionali Caffè Babilonia (2005), Pane e acqua di rose (2008) e Istituto di bellezza Margaret Thatcher (2013). L’intolleranza del regime l’aveva costretta a fuggire dall’Iran quando era giovanissima. Da allora la sua vita si era sviluppata come in una sceneggiatura di un film di avventura: pianista in Argentina, cameriera in un ristorante di New York di proprietà della mafia russa ed infine autrice di best seller.
“Sono arrivata a New York con 200 dollari in tasca”, spiegò in una intervista del 2005, anno della pubblicazione negli Stati Uniti del suo primo romanzo. “Per sbarcare il lunario ho fatto la cameriera in un ristorante della mafia russa. Non c’erano clienti e mi accorsi presto che il locale era solo una copertura”. La vita disperata, inquieta, tormentata di questa eroina romantica è finita in solitudine, nella contea di Mayo, in quella verde Irlanda che ha dato i natali al suo ex marito Christopher Collins. Morte naturale per cause imprecisate è stato il verdetto della polizia locale. Ma sono in molti – compreso l’ex marito – a chiedere la riapertura delle indagini. Sono troppi gli interrogativi cui l’inchiesta non ha dato risposta.
In apparenza, la scrittrice iraniana, mescolando narrativa e ricette di cucina, aveva trovato uno stile personale: “Volevo scrivere qualcosa che facesse felice chi lo legge e me – disse una volta al quotidiano The Irish Times – niente di letterario, solo qualcosa che mi rendesse felice: quando cucini per qualcuno è come se gli donassi il tuo cuore; almeno, è così per i persiani”.
I lettori che si erano affezionati a lei erano in attesa di Pistachio Rain, la sua ultima storia da leggere. Come spesso accade alle persone di talento in grado di comunicare emozioni forti, la fine di Marsha è stata prematura e piena di mistero.