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 2015  gennaio 07 Mercoledì calendario

Ora bastano solo cinque giorni per separarsi, ma per il divorzio bisogna aspettare tre anni

Le separazioni in tempo record adesso sono realtà. La legge sulla separazione e sul divorzio facile è stata approvata in novembre, ma i primi frutti si vedono soltanto adesso. A Roma una coppia con figli piccoli per separarsi ci ha messo addirittura cinque giorni appena, e in questi cinque giorni erano compresi il primo e l’ultimo giorno dell’anno. «Già, ma adesso quella coppia dovrà aspettare altri tre anni per poter divorziare», commenta Gian Ettore Gassani, avvocato, presidente dell’associazione matrimonialisti italiani. 
Non è un commento casuale. Insieme al divorzio facile avrebbe dovuto essere approvato anche il cosidetto divorzio breve, per accorciare il tempo di attesa dalla separazione. «Invece siamo rimasti l’unico paese di Europa, insieme a Malta e alla Polonia, ad aver ancora la separazione e un tempo così lungo per arrivare al divorzio. Persino le cattolicissime Irlanda e Spagna hanno abolito la separazione e si va direttamente al divorzio». L’avvocato Gassani ha i dati su quello che ormai è stato battezzato come «turismo divorzile». Dice, infatti: «Basta andare su internet e si trovano i pacchetti tutto compresi per andare, divorziare e tornare. Il paese più economico è la Romania: con 3 mila e 500 euro si fa tutto. In Inghilterra e in Francia la tariffa sale a 10 mila euro, ma il risultato non cambia. Si torna in Italia con un documento, valido a tutti gli effetti. Sono oltre 10 mila le coppie che negli ultimi anni hanno fatto questo turismo divorzile». 
La legge 162 del 2014, quella che ha introdotto il divorzio facile, è un pacchetto di provvedimenti sulla giustizia civile che mira a smaltire i faldoni nei tribunali. Ecco quindi la cosidetta «negoziazione assistita», ovvero la possibilità di separarsi nello studio di un avvocato, senza passare dal tribunale. «Ma chissà quanto questo riuscirà davvero a smaltire le pratiche dei tribunali d’Italia», si chiede l’avvocato Gian Ettore Gassani. E poi spiega: «La negoziazione assistita è possibile soltanto nei casi di separazione consensuale. Se non c’è l’accordo si finisce di nuovo in tribunale, obbligatoriamente. E questa operazione si dovrà poi ripetere al momento del divorzio. Sono due parcelle salate e per raggiungere lo stesso obiettivo. Davvero non si riesce a capire perché non aboliscano la separazione, quando le statistiche ci dicono che il 98 per cento delle coppie che si separa non torna indietro». 
A Roma gia alla fine di novembre due coppie avevano approfittato della separazione lampo. Erano due coppie di anziani e senza figli e ci avevano messo quasi un mese per separarsi. 
Adesso la norma sta facendo il rodaggio. In alcuni comuni hanno deciso di istituire uno sportello per le separazioni e i divorzi facili. A Brescia, ad esempio: un numero di telefono consente di prenotare un appuntamento con l’ufficio di Stato civile del comune.