Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  gennaio 06 Martedì calendario

Il Club Med diventa cinese e il Mediterraneo non sarà più il centro di gravità di Hollande. Una partita persa

Durata sei mesi e conclusa con il ritiro annunciato il 2 gennaio scorso, la partita sul Club Med è stato comunque «un buon affare» per l’imprenditore Andrea Bonomi, a capo di Investindustrial. Questa la diffusa opinione tra gli analisti d’Oltralpe, mentre il titolo del numero uno mondiale dei villaggi vacanza, ormai sotto l’egida di Pechino, ha chiuso la seduta con una flessione del 2,27% a 24,52 euro, un po’ sotto i livelli dell’offerta di Fosun. «Bonomi ha ben guidato la sua barca, si tratta di un bel colpo finanziario, con un’assunzione di rischio non trascurabile, perché la visibilità sulle intenzioni di Fosun era limitata», commenta a fine giornata un analista citato da Afp, che vuole restare anonimo.
Per Fehmi Ben Naamane, della Oddo Securities, quella sul Club Med «è stata una buona operazione per Bonomi che porterà a casa una plusvalenza» dalla cessione dei titoli del Cm in suo possesso, ovvero il 18,9% complessivo del capitale. La Global Resorts ha infatti il 9% e la Strategic Holdings il 9,9%. Secondo fonti finanziarie vicine al businessman italiano, per altro considerati i costi complessivi sostenuti per l’operazione, la plusvalenza sarà tra i 5 e i 10 milioni di euro.
Bonomi aveva lanciato ufficialmente il guanto della sfida al consorzio cinese lo scorso 30 giugno, offrendo 21 euro per azione contro i 17,50 proposti allora da Fosun assieme ad Ardian (ex-Axa private equity). Il duello con Fosun, dopo una serie di rialzi successivi, ha portato l’Opa fino ai 24,60 euro annunciati il 19 dicembre dai cinesi, per un totale di 939 milioni di euro per il 100% del capitale del Club Med. Venerdì Global Resorts, in un comunicato ha spiegato che «in qualità di investitore istituzionale, ritiene che l’attuale scenario e i livelli di valutazione non giustifichino ulteriori considerazioni sull’opportunità di investimento in Club Med».
Global Resorts è soddisfatta che sia stata raggiunta una superiore valutazione a favore degli azionisti di minoranza e augura alla società e ai suoi dipendenti un florido futuro». Strategic Holdings ha comunicato che «non intende mantenere la sua partecipazione» nel Club Med e «la dismetterà aderendo all’attuale offerta pubblica o direttamente sul mercato».
Per Didier Arino, direttore dell’ufficio Proturisme «è stato un dossier troppo lungo (la prima Opa Fosun è della primavera 2013 a 17 euro, ndr) e in cui non ci sono che dei perdenti, eccetto Bonomi». Tra «i grandi perdenti», Arino include la Francia, visto che il Club Med diventa cinese e il Mediterraneo non sarà più il suo centro di gravità. Un altro problema che espone alle polemiche il presidente François Hollande.