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 2015  gennaio 06 Martedì calendario

È morto Pino Daniele • Massimiliano Latorre operato al cuore • Per le Borse europee il 2015 comincia male • La Grecia non può uscire dall’euro • Soddisfazione dei commercianti per i saldi • Potrebbero essere un centinaio i vigili urbani romani che subiranno sanzioni disciplinari • Scelta civica evitò l’elezione di Berlusconi al Quirinale • Trovato il luogo in cui Ponzio Pilato si lavò le mani • Le giornate senza infamia e senza lode degli italiani


Daniele/1 Nella notte tra domenica e lunedì è morto Pino Daniele, 59 anni. A detta del suo cardiologo, Achille Gaspardone, il suo cuore era molto debole e si sarebbe potuto fermare già tante volte. Da quando era giovane soffriva di una grave patologia alle coronarie che lo aveva costretto a subire, nel corso degli anni, quattro interventi di angioplastica. L’altra sera, intorno alle 21, mentre era nel casale di campagna nei pressi di Orbetello, in Maremma, ha avuto un malore. Dopo aver chiamato l’ambulanza alle 21.12, ma senza aspettare il suo arrivo, Pino Daniele ha deciso di farsi accompagnare all’sopedale romano “Sant’Eugenio” dov’è il suo cardiologo di fiducia. Così è partito in auto verso la capitale, dove, dopo aver anche bucato una ruota sull’Aurelia, è arrivato poco prima delle 22.30. Già morto, secondo il dottor Gaspardone, mentre il direttore dell’Asl Roma C, Carlo Saitto, sostiene che il cantautore sarebbe arrivato in ospedale in condizioni disperate e sarebbe morto alle 22.45. Inutili le iniziali polemiche sui ritardi nei soccorsi: L’ambulanza avrebbe raggiunto la zona del casale di Pino Daniele in sedici minuti (stando a una comunicazione ufficiale della Asl di Grosseto), e quando l’équipe ha telefonato ai familiari per avere indicazioni precise circa l’indirizzo, si sarebbe sentita rispondere che non c’era più bisogno. L’auto era già partita per Roma.

Daniele/2 Pino Daniele visse i suoi primi anni a Napoli, in un vicolo accanto al monastero di Santa Chiara, dove crebbe con i genitori e cinque fratelli più piccoli di lui, tutti malati di cuore. Dopo il diploma di ragioniere e l’iscrizione all’Orientale, cominciò a comporre le prime canzoni, Con i primi guadagni, si trasferì con tutta la famiglia in un bell’appartamento all’ultimo piano di un palazzo del centro storico. Si sposò con la corista Dorina Giangrande, con cui ebbe i figli Alessandro e Cristina. Nel 1992, tramite Massimo Troisi, conobbe quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie, Fabiola Sciabbarrasi, con cui andò a vivere a Roma, in una casa a piazzale Clodio. Con lei ebbe i figli Sara (18 anni), Sofia (13) e Francesco (8). Con l’ultima compagna, Amanda Bonini, si stabilì in Maremma e aprì un ristorante sulla spiaggia, all’Argentario.

Daniele/3 La camera ardente a Roma all’ospedale Sant’Eugenio, i funerali mercoledì alle 12 al Santuario della Madonna del Divino Amore a Castel di Leva in diretta tv, le ceneri ospitate a Napoli al Maschio Angioino per una sorta di secondo funerale, quindi la sepoltura nella Maremma toscana, a Talamone o a Magliano. I cinque fratelli avrebbero preferito il funerale a Napoli, ma i figli hanno insistito per le esequie a Roma in un luogo che possa accogliere la moltitudine che arriverà. La sepoltura in Toscana, come da esplicita richiesta del cantante.

Latorre Massimiliano Latorre è stato operato al cuore al Policlinico San Donato, alle porte di Milano. L’intervento è servito a riparare un «forame» cardiaco, una malformazione congenita molto diffusa (spesso senza conseguenze), la stessa che aveva provocato l’ischemia al calciatore Antonio Cassano. Anche per Latorre il forame aveva provocato l’ischemia ad agosto. Dunque è difficile che il 13 gennaio l’ufficiale di Marina possa rientrare a Delhi, alla scadenza della licenza concessa dalla Corte suprema indiana. Potrebbe, infatti, essere dimesso entro giovedì, forse addirittura mercoledì, ma l’intervento che ha subito prevede un periodo di riposo completo tra le tre e le cinque settimane.

Borse Le Borse europee ieri hanno avuto una giornataccia. Sommandosi i timori per le elezioni greche (25 gennaio), la caduta del petrolio, l’euro ai minimi e l’inflazione tedesca, le piazze sono crollate. Milano + andata a -4,92%, Parigi -3,3%, Francoforte -2,99%, Londra -2%, Atene -5,6%. In tutto sono stati bruciati 201 miliardi.

Euro «L’appartenenza all’euro è irrevocabile» ha notificato ieri la Commissione Europea alla Grecia, che fra 20 giorni potrebbe essere governata dalla sinistra radicale di Alexis Tsipras. Il principio è nei Trattati fondativi dell’Unione Europea. Se dopo le elezioni la Grecia non pagherà, come minaccia di fare, una parte dei suoi 280 miliardi di debito pubblico al resto del mondo, Atene si ritroverà nell’anticamera dell’eurozona, sotto il cartello «uscita». Potrebbe essere il colpo per le banche tedesche, traboccanti di titoli greci che sarebbero ormai inesigibili (si vocifera di possibili perdite sugli 80 miliardi). Nel timore di un’insolvenza diffusa, gli investitori potrebbero chiedere ai titoli di Stato italiani interessi sempre più alti (già ieri quelli dei titoli decennali greci sono saliti del 9,4%). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Saldi Pare che i saldi stiano andando bene. Massimo Torti, segretario generale di Federmoda (Confcommercio): «Dopo 5 anni di segno meno, le prime proiezioni sono ovunque positive, con una media nazionale del +2%. Molto bene a Milano, con un +5 rispetto all’anno scorso, +4 a Venezia, tengono Roma e Firenze (+2), benino Torino, buon risultato a Bari (tra il 2 e il 3%), shopping in salute a Cremona, Ferrara e Mantova, vendite fiacche a Latina e Reggio Emilia». Comunque nei primi 9 mesi del 2014 su 129.801 negozi, 9.015 hanno chiuso contro 4.367 che hanno aperto.

Vigili Ieri sono partite le prime trenta contestazioni disciplinari per i vigili romani che si sono dati malati la notte di Capodanno. Ma dopo la visita degli ispettori del ministero della Funzione pubblica già si parla di un centinaio di agenti nel mirino. Secondo il Campidoglio gli agenti rischiano «da undici giorni di sospensione fino al licenziamento». C’è anche una guerra di numeri tra sindacati e comune: per il Campidoglio «il tasso di assenteismo è stato dell’85 per cento (767 agenti), con percentuali di malattia del 75 per cento. Quasi seicento malati quando la media di Capodanno è poco più di cento». I sindacati, che continuano a chiedere le dimissioni di Marino, oggi parlano di «dati sbagliati per un virus nel database del Comando, hanno richiamato in turno anche i pensionati». Beppe Grillo dà ragione ai vigili: «L’accanimento mediatico contro i vigili da parte del governo e dei giornali al suo servizio ha due obbiettivi. Uno: distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune (a proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?) Due: criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego».

Scelta civica «Senza Scelta civica nella primavera del 2013 un esponente del centro-destra sarebbe stato eletto Capo dello Stato (verosimilmente il senatore Berlusconi) e un altro suo esponente sarebbe diventato capo del governo. Invece, si è addivenuti alla rielezione del presidente Napolitano e, su sua nomina, ad Enrico Letta come presidente del Consiglio, sorretto da una grande coalizione, al quale è succeduto, con formula simile, Matteo Renzi nel febbraio 2014» (Mario Monti intervistato da Malaguti sulla Sta).

Pilato Seguendo le tracce del Vangelo di Giovanni, archeologi americani e israeliani pensano di aver trovato il punto in cui Ponzio Pilato si lavò le mani, cioè dove si svolse il processo a Gesù. Il luogo si trova vicino alla Porta di Jaffa, in un edificio vicino all’attuale Museo della Torre di David a Gerusalemme e non nella fortezza Antonia, lungo la Via Dolorosa, come finora creduto.

Giornate Alla domanda: «Ha passato una buona giornata oggi?», 77 italiani su cento non vedono differenze sostanziali, né in meglio né in peggio, tra ieri e oggi. Soltanto il 14% ha espresso la sua soddisfazione per la giornata in corso, mentre l’8% ha parlato di «giornataccia». La stessa domanda è stata posta anche in altri Paesi. A lamentarsi meno di tutti sono vietnamiti e cinesi (2%). Le loro giornate, nel 78% dei casi, trascorrono senza infamia e senza lode. Solamente il 2% trova che la propria situazione sia in declino. I più soddisfatti sono i nigeriani: oltre la metà, il 58%, trova che la sua vita progredisca bene e, comunque, che il presente sia migliore del passato. Appagati oggi, rispetto a ieri, anche il 52% dei kenioti, il 47% dei sudafricani e degli ugandesi (Rosaspina, Cds).

(a cura di Daria Egidi)