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 2015  gennaio 05 Lunedì calendario

Influenza, il boom dei contagi. Dall’inizio dell’epidemia si contano già 800mila casi ma il picco è atteso alla fine di gennaio. Non c’è da stupirsi, sono due milioni gli italiani che, per il falso allarme del Fluad, hanno rinunciato alla vaccinazione

L’influenza inizia a diffondersi in modo massiccio in Italia e trova circa 2 milioni di vaccinati in meno dell’anno scorso tra le persone a rischio, cioè anziane o con problemi di salute. Dopo il ritiro di due lotti del Fluad di Novartis da parte di Aifa a causa di alcune morti sospette, alla fine del novembre scorso, in tanti si sono spaventati e gli studi dei medici si sono svuotati. A poco è servito che la stessa agenzia del farmaco già subito dopo il blocco abbia iniziato a ridimensionare l’allarme per poi arrivare a dichiarare, il 23 dicembre, che in realtà tra decessi e vaccino non c’era alcuna correlazione. Il danno alla campagna vaccinale ormai era fatto. L’unica fortuna è che quando è esploso il caso i medici avevano già iniziato a fare le iniezioni da alcune settimane e buona parte delle persone a rischio erano quindi coperte contro la malattia di stagione.
Secondo le stime di Paolo Misericordia del centro studi della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) ma anche di Antonio Ferro, medico del gruppo vaccinarsi. org, alla fine si sono perse tra il 20 e il 25 per cento delle vaccinazioni rispetto al 2013. E visto che l’inverno scorso in circa 10 milioni hanno fatto l’iniezione per prevenire l’influenza (il 15,6% della popolazione), anche tenendosi bassi, in Italia circa 2 milioni di persone in meno affronteranno l’influenza senza essere vaccinati. Non un bel dato, se si considera che già nelle stagioni “normali” muoiono 8mila persone per le complicazioni della malattia. Per avere i numeri ufficiali del calo della vaccinazione bisognerà aspettare comunque alcune settimane, visto che la campagna si è appena conclusa.L’effetto prodotto dal calo di vaccinazione è quello di far circolare maggiormente il virus, che oltre a colpire i cittadini a rischio si diffonderà di più anche in fasce di popolazione più giovani o comunque sane, che normalmente non si vacci- E proprio in questi giorni, complice anche il freddo di fine anno, l’influenza sta iniziando a contagiare a ritmo sostenuto, mettendo a letto molti malati, in particolare in questa prima fase bambini. Febbre alta, dolori alle ossa, mal di testa vengono affrontati in sempre più famiglie. Il virus circola tanto, e lo dice anche il sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità, Influnet: quest’anno la malattia è partita più forte rispetto alle stagioni passate. Nell’ultima settimana del 2014 i casi sono stati 150mila, per un totale di 800mila dall’inizio dell’epidemia. Ma è ancora presto per far i conti, il picco è atteso tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio e si teme che, complice proprio il calo della vaccinazione, potrebbero essere battuti i record degli ultimi anni. Inoltre si attendono cambiamenti del virus, che lo renderebbero ancora più contagioso.
Mentre i medici fanno i conti con i malati, le Regioni iniziano a calcolare quanto ci rimetteranno a causa del ritiro disposto da Aifa. Di solito quando si affronta una campagna vaccinale si stipula un contratto con le aziende farmaceutiche che tiene conto di quante dosi erano state consumate negli anni precedenti. Eventuali integrazioni sono richieste via via. Quest’anno però si è rimasti molto sotto quanto atteso ed è presumibile che le Regioni si ritrovino con partite di vaccino già pagate e inutilizzate. Visto che il costo per dose, a seconda dei contratti, è intorno ai 5 euro, si può stimare che le amministrazioni locali ci rimetteranno una decina di milioni. Poi c’è da capire se Novartis, che dopo i dubbi iniziali è uscita completamente riabilitata, si riterrà danneggiata e infine bisogna vedere gli effetti dell’allarme di novembre anche sulla campagna anti influenzale dell’anno prossimo. Il tema è molto sensibile, basta poco per mettere in allarme i cittadini e allontanarli dalla vaccinazione. Per quest’anno è già successo ma la tendenza potrebbe proseguire anche nei prossimi inverni.