Corriere della Sera, 31 dicembre 2014
A largo della Puglia un’altra tragedia sfiorata. Un cargo pieno di profughi siriani è rimasto per ore senza equipaggio, probabilmente solo con il pilota automatico inserito
Si chiama Blue Sky M. Questa mattina dovrebbe essere già approdata in Puglia con il suo carico di centinaia di migranti, probabilmente siriani in fuga dalla guerra. Per ore la Blue Sky è rimasta senza equipaggio, probabilmente solo con il pilota automatico inserito.
E il mare era lo stesso, terribile, sferzato da vento e neve, che ha fatto dannare i soccorritori del traghetto Norman Atlantic. Il resto è ancora in parte misterioso e andrà chiarito e risolto quest’oggi con la luce del giorno.
Di certo però c’è già l’ennesimo palleggiamento di responsabilità sui disperati che tentano di attraversare illegalmente il Mediterraneo. Questa volta, da una parte, c’è la Grecia che se ne è sostanzialmente lavata le mani e, dall’altra, l’Italia che è riuscita ancora una volta a mettere una pezza all’ennesima emergenza. Potrebbe essere questo l’ultimo episodio dell’annus horribilis dell’immigrazione clandestina che ha portato sulle nostre coste nel corso del 2014 almeno 170 mila migranti vivi, una cifra record. I morti è difficile contarli.
L’allarme Blue Sky è scattato ieri mattina quando due telefonate sono arrivate negli uffici della Guardia costiera greca e di quella italiana. Una voce maschile ha spiegato di essere a bordo della nave mercantile battente bandiera moldava in navigazione a circa 10 chilometri da Corfù. L’ammiraglio Nikolaos Patrinos, capo delle operazioni di sicurezza della guardia costiera, ha riferito che l’uomo avrebbe parlato di «moltissimi migranti clandestini a bordo, senza cibo, acqua e coperte». Secondo le prime informazioni filtrate dalle autorità greche l’uomo avrebbe parlato di armi a bordo, di motori in avaria e di un equipaggio che aveva abbandonato alla deriva la nave e tutti i suoi passeggeri. In effetti il cargo moldavo aveva i segnalatori automatici spenti. Doverosamente, trattandosi delle sue acque di competenza, la Marina greca ha fatto partire una corvetta e un elicottero.
La Blue Sky nel frattempo si allontanava lentamente dalla costa ellenica e puntava dritta verso il Salento. Il pomeriggio passava così. La tv francese Bfm riferiva di fonti della Capitaneria greca che pensavano a 700 persone a bordo. Un sito inglese ribassava la cifra a 400. La televisione pubblica greca diceva di aver saputo di armi a bordo, forse addirittura di un conflitto a fuoco o di una sorta di dirottamento. Un giornale tedesco riprendeva l’informazione con anche più dettagli. Quando però le autorità greche riuscivano finalmente a stabilire un contatto con la misteriosa nave davano tutto un altro quadro. Le agenzie d’informazione di Atene riferivano che il comandante della Blue Sky aveva regolarmente risposto alla chiamata radio e che aveva negato qualunque emergenza.
La nave quindi non sarebbe stata in pericolo e la Marina greca non avrebbe avuto alcuna ragione per soccorrere la Blue Sky e il suo carico di 400, 500, 700 problemi viventi in un qualunque porto.
Fosse stato vero sarebbe rientrato l’allarme. Invece no. Il problema Blue Sky era tutt’altro che risolto. La nave continuava ad avere i segnalatori automatici spenti e invece che verso la Croazia, supposta meta ufficiale del viaggio, puntava a Occidente sempre più vicino alle acque territoriali italiane.
È già l’imbrunire quando il comandante Attilio Maria Daconto della Capitaneria di porto di Gallipoli, nel Salento, comincia a monitorare la situazione. «Riteniamo che chi governava la Blue Sky abbia inserito il pilota automatico e poi abbandonato la nave».
Verso il cargo moldavo partono due elicotteri della Marina militare italiana. Incrociano la nave a circa 30 chilometri da Capo di Leuca. Verso le 20, tre operatori della Marina riescono a salire a bordo e a prendere il timone. Sono gli stessi elicotteri e gli stessi militari che hanno lavorato al salvataggio del traghetto Norman Atlantic.
L’ipotesi più plausibile è che la Blue Sky sia una delle «navi madri» dei trafficanti di uomini che scaricano i clandestini con barchini o gommoni restando al largo.
Le tariffe dei trafficanti di uomini per passaggi del genere parlano di mille-tremila dollari a persona.