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 2014  dicembre 31 Mercoledì calendario

Il giallo di Gaia Molinari, uccisa in Brasile. La farmacista indagata Miriam Franca non avrebbe agito da sola. Gli inquirenti cercano un complice. Polsi legati, soffocamento e soprattutto la violenza con cui la volontaria di 29 anni è stata massacrata sono incompatibili con il fisico della farmacista...

Gli investigatori sono chiari: «Siamo solo nelle fasi iniziali, dobbiamo procedere ad altri interrogatori», afferma la funzionaria del Dipartimento per la protezione del turista Patricia Bezerra. Ciò significa che «l’arresto preventivo» di Miriam Franca, la farmacista di Rio de Janeiro indagata per l’omicidio dell’amica Gaia Molinari, è il primo tassello di un’indagine articolata, nella quale sarebbe coinvolta «almeno un’altra persona». E a quando trapela c’è già «un sospettato», un uomo sul quale la polizia brasiliana ha concentrato l’attenzione.
LE BUGIE
Insomma, se davvero Miriam ha ucciso Gaia, per gli inquirenti non ha agito da sola. Le modalità dell’omicidio – polsi legati, soffocamento e soprattutto la violenza con cui la volontaria di 29 anni è stata massacrata – sono incompatibili con il fisico della farmacista, una ragazza piccola di statura e non in grado di sviluppare una tale forza fisica. L’esame del dna fornirà dettagli importanti sulle dinamiche della morte di Gaia, nel frattempo Miariam fatica ad arginare il cumulo di bugie che ha costruito dal 25 dicembre (quando è stata trovata Gaia morta) al 29 dicembre (giorno del suo fermo) e che ora le sta franando addosso. Determinanti sono state le prime dichiarazioni fornite dalla carioca il 26 dicembre, ancora in veste di testimone. La versione di Miriam, spiega Patricia Bezerra, non ha retto alla prova dei fatti: il 27 dicembre la giovane è stata portata dalla polizia sul sentiero della spiaggia di Jericoacoara dove è stato trovato il corpo di Gaia e qui ha iniziato a naufragare in un mare di contraddizioni. La prima è stata puntare il dito contro un turista che si è rivelato del tutto estraneo all’omicidio. La seconda raccontare che proprio la vigilia di Natale, a poche ore dalla partenza, Gaia si è ammalata e ha deciso di non tornare a Fortaleza, ma i proprietari della”pousada” hanno riferito che la volontaria aveva effettuato tutte le pratiche per lasciare l’albergo. Ciò che ha maggiormente insospettito gli investigatori, tuttavia, è stata la partenza precipitosa di Miriam da Jericoacoara: Gaia non si è presentata all’appuntamento in hotel, già si temeva per la sua scomparsa, eppure la carioca ha cercato di anticipare senza successo il passaggio sul traghetto ed è stata rintracciata dalla polizia a 200 chilometri dalla riserva naturale. Più che una partenza, aveva tutta l’aria di una fuga. E adesso ad aggravare la posizione della farmacista c’è anche la mamma Valdiceia Franca, che intervistata dal giornale”Extra” smonta un’altra affermazione di Miriam: non è vero che ha incontrato Gaia per la prima volta all’ostello di Fortaleza e che la vacanza è stata improvvisata per una sua defezione. «Miriam e Gaia si erano già conosciute a Rio e hanno deciso di viaggiare insime», sostiene.