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 2014  dicembre 31 Mercoledì calendario

Discorsi di fine anno. In segno di rivolta contro Napolitano Radio Padania manderà in onda quello di Sandro Pertini dell’83, mentre quelli del M5S ascolteranno l’annuale sermone di Beppe Grillo entrato ormai nella tradizione del popolo web

Sarà come girare le spalle al presidente Napolitano. Come i poliziotti di New York in polemica con il loro sindaco. I leghisti manderanno in onda su Radio Padania, in contemporanea con il discorso del presidente, il saluto che Sandro Pertini rivolse agli italiani nell’83. I grillini il contro-discorso di Beppe Grillo. Un sermoncino entrato ormai nella tradizione del popolo web. Ascolterà il messaggio del Colle? è stato chiesto al leader delle camice verdi. E lui: «Sarò impegnato a fare altro, non mi aspetto niente, risparmierò mezz’ora e mi dedicherò a mio figlio». Fin qui Salvini, deluso da Napolitano che pure «avevamo votato per il secondo mandato perché si era impegnato a concludere le riforme, ma non si è visto nulla». 
Grillo invece ha preferito dare un’anticipazione del suo contro-discorso sul suo blog. «Farà peggio di lui sarà impossibile», ha scritto, rispondendo a un simpatizzante grillino che gli aveva chiesto se ritenesse Napolitano «il peggior presidente della Storia».
Nei giorni scorsi il leader del M5s era stato anche meno tenero invitando il presidente «tremebondo che ha tradito la costituzione» a «costituirsi». Nello stesso calderone del Capo dello Stato, Beppe Grillo mette «i collusi» anche se «il sistema – prevede – sta crollando». Per l’ex comico «è solo una questione di tempo, dobbiamo dare un futuro a questo Paese soprattutto per i nostri figli». Il contro-discorso andrà in onda alle 20.30 in streaming su “La cosa”. Da ieri l’hastag #ioGuardoBeppe lo pubblicizza su Twitter invitando a scrivere e a mandare foto. 
LE PRESSIONI
Le accuse al presidente non bastano però a celare le tensioni per il dissenso interno e le pressioni che da più parti vengono esercitate sul leader genovese. Molti parlamentari, tra i quali il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, sarebbero convinti che per avere un ruolo determinante nella nomina del nuovo inquilino del Quirinale sia necessario incontrare Matteo Renzi. Una posizione che si sta facendo strada anche nel direttorio. Roberto Fico, che ne fa parte, intervistato ieri da RadioRai, non ha escluso collaborazioni con la maggioranza. «Speriamo in un presidente della Repubblica – ha detto il presidente della commissione di Vigilanza Rai – che al primo punto metta l’anti-corruzione, un presidente della Repubblica che non sia rappresentante di una parte politica ma di tutti i cittadini onesti che ogni mattina si alzano per lavorare e per mantenere anche questo Parlamento. Noi vogliamo un presidente della Repubblica che rispetti le istituzioni, ma le istituzioni sono i cittadini e di conseguenza sia garante di tutti i cittadini italiani».