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 2014  dicembre 30 Martedì calendario

Dal 1 gennaio la Lituania abbandonerà la sua valuta nazionale, la litas, per aderire all’euro. Si tratta dell’ultimo Paese baltico, dopo Estonia e Lettonia a compiere questa scelta che anche alla luce della crisi ucraina assume un significato geopolitico, oltre che economico

L’eurozona si arricchisce di un nuovo componente, passando da 18 a 19. Dal primo gennaio la Lituania abbandonerà la sua valuta nazionale, la litas, per aderire alla moneta comune. Si tratta dell’ultimo Paese baltico, dopo Estonia e Lettonia a compiere questa scelta che anche alla luce della crisi ucraina assume un significato geopolitico, oltre che economico. «L’entrata nell’Euro – spiega il banchiere centrale di Vilnius, Vitas Vasiliauskas – è uno strumento per approfondire la nostra integrazione europea: più vicini siamo all’Occidente, più lontani siamo dall’Est. Come governatore della Banca centrale non dovrei intervenire in un dibattito geo-politico ma questa è oggi la situazione».
Con i suoi tre milioni di abitanti, questa ex repubblica sovietica, indipendente dal 1990, è dal 2004 parte della Nato ci cui ospita nel suo territorio alcune basi. E ovviamente da mesi vive con ansia crescente la crisi tra Mosca e Kiev. Il 63% della popolazione lituana ( 3 milioni di abitanti) si è pronunciato con chiarezza a favore della moneta unica.
La Lituania è l’ultimo degli Stati baltici ad adottare l’euro (l’Estonia è entrata nell’unione monetaria nel 2011, la Lettonia nel 2014). Prima repubblica a dichiarare l’indipendenza dall’Urss nel 1990, spera di seguire rapidamente la scia degli altri due Stati baltici godendo di costi di finanziamento bassi e di una nuova ondata di investimenti. La banca centrale prevede che l’adesione all’euro potrebbe aumentare il prodotto annuale lordo dell’1,3% nel lungo termine. Quest’anno ci si aspetta che l’economia cresca del 2,9%, ma la crisi economica dal 2009 ha colpito duramente e condotto all’emigrazione un decimo della popolazione. L’adesione all’euro coincide con il crescendo di tensioni tra Ue e Russia, con i paesi baltici che temono di trovarsi in prima fila a fronteggiare le ritorsioni di Mosca.