la Repubblica, 29 dicembre 2014
I cento nomi sportivi del 2014 secondo Gianni Mura. Dai gol mondiali della Germania all’erba felice del duo Errani-Vinci fino all’anello Nba di Belinelli
ABATINO
(soprannome) Da Brera a Rivera e ad altri centrocampisti. Da qui parte “L’abatino, il pupone e altri fenomeni”, di Furio Zara e Nicola Calzaretta (ed. Rizzoli). Sottotitolo: “Tutto il calcio soprannome per soprannome”. Ma chi ricorda Prosciutto, Provolone, Busecca, Lenin, Pampurio, Giraffa, Glenda? Bel libro (7,5) per calciofili impenitenti.
ACERBI FRANCESCO
(calciatore) Dunque si può guarire dai mali cosiddetti inguaribili. E tornare a giocare. Bene, tra l’altro, ma non è la cosa più importante.
ADU FREDDY
(calciatore) È il nuovo Pelè, dissero quando aveva 14 anni e debuttò nel D. C. United, campionato Usa, e 16 in Nazionale. Il Benfica lo acquistò nel 2007 per oltre 2 milioni di dollari. Poi: Monaco, Belenenses, Aris Salonicco, Caykur Rizespor, Philadelphia Union, Bahia. Senza contratto, prova per Blackpool, Stabaek, Az Alkmaar. Firma in luglio in Serbia: Jagodina. Dopo una sola partita giocata rescinde il contratto il 22 dicembre. Ha 25 anni.
ALBAYRAK TUGÇE
(studentessa) In un fast food di Offenbach salva due ragazzine dall’aggressione di un gruppo di maschi, che per ritorsione prendono a botte lei. Due settimane in coma, poi i genitori decidono di staccare la spina il giorno del suo compleanno. Il 26 novembre ne avrebbe festeggiati 23. Il personale del fast food s’era limitato ad osservare la scena, le due ragazzine non si sono presentate a testimoniare. È l’indifferenza che fa la differenza.
ANCELOTTI CARLO
(allenatore) Come diventare il tecnico più titolato senza rinunciare ad essere se stessi e senza alienarsi simpatie. Brau Carloeu: 8,5.
ARU FABIO
(ciclista) Anno rosa: 7,5.
ASTANA
(squadra ciclistica) Sono più i kazaki, Vinokourov in testa, a dover ringraziare Nibali che viceversa.
BACALL LAUREN
(attrice) Gli occhi.
BARTALI GINO
(ciclista) A 100 anni dalla nascita l’onlus Giglio Amico di Firenze gli dedica un libro, “Cento volte Bartali”, bella prefazione di Sergio Zavoli, interventi che mescolano Nibali e Buzzati, Brera e Riondino, Guidolin e Roversi, Merini e Montanelli. Non è in libreria, si può richiedere a info@giglioamico. it, costa 40 euro.
BELINELLI MARCO
(cestista) Primo italiano a vincere l’anello di campione Nba con i San Antonio Spurs. E anche la gara del tiro da tre punti all’All Star Game.
BENITEZ RAFA
(allenatore) Vinta la Supercoppa, si merita un po’ di tranquillità: 7.
BIAGIOLA MICHELE
(chef) Alle Case, Macerata, miglior piatto assaggiato nell’anno: spaghetti all’arrabbiata di erbe (8,5). Si tratta di 7 forchettate di spaghetti da assaggiare in una “arrabbiatura” crescente. Su ogni forchettata, nell’ordine: rucola selvatica, foglia di pepe, crescione, brassica, nasturzio, artemisia, assenzio. Questa e altre sue ricette nel libro “Spaghetti” (ed. Estemporanee).
BIANCHI JULES
(pilota) A Suzuka finisce contro una gru a bordo pista. E ora che non può né parlare né sentire dicono che è colpa sua.
BIELSA MARCELO
(allenatore di calcio) Parla poco, non rilascia interviste, è quasi sempre in tuta. Con l’Om precede in classifica il Psg degli emiri. E Marsiglia sogna.
BOSKOV VUJADIN
(allenatore) È stato un grande, sul campo e in panchina. Riduttivo ricordarlo solo per le battute, che pure hanno portato simpatia a una vera enciclopedia del calcio.
BOWN JANE
(fotografa) Morta a 89 anni, nella redazione dell’Observer dal 1949, ritrattista famosa (Beckett, la regina Elisabetta, John Lennon).
BRASILE
(nazionale calcio) Troppo emotivi. Troppo scarsi per essere brasiliani. Troppe preghiere. Troppe lacrime, anche prima della disfatta. Solo così poteva andare a finire: male. Voto 3.
BUFFON GIGI
(calciatore) I tre rigori parati a Doha non bastano a evitare la sconfitta, ma dicono che in Italia il numero 1 è ancora lui: 8.
CAMELLINI CECILIA
(nuotatrice) Cieca dalla nascita, 22 anni, torna dagli Europei di Eindhoven con 3 medaglie d’oro. Voto 9.
CAMINITI VLADIMIRO
(giornalista) “C’era una volta Camin” (ed. Bradipolibri), a cura di Roberto Beccantini raccoglie le cronache di un collega ombroso, appassionato, geniale, meno apprezzato in vita di quanto meritasse. È morto nel ‘93. Chi non condivide una sua frase («Si scrive quando un ideale ti spinge a scrivere») è dispensato dalla lettura.
CARPI
(squadra di calcio) A proposito dei miracoli in provincia: il Sassuolo ha alle spalle Squinzi, una potenza economica, ma il Carpi no. Ha pochi tifosi, mezzi limitati, ma anche un allenatore, Castori, che sa come far giocare la squadra. E questo basta, per ora: 9 punti di vantaggio in B e, qui, un 7,5 aumentabile.
CHIRICHELLA CRISTINA
(pallavolista) Si muove come un cigno e martella come un fabbro. Lei 20 anni e Valentina Diouf 21 sono le facce sorridenti e le mani pesanti della Nazionale (7,5) di Marco Bonitta.
DA SILVA FERREIRA EUSEBIO
(ex calciatore) Mozambicano, il primo a far brillare l’Africa sui campi da calcio. In 745 partite 733 gol. Al Benfica i compagni lo chiamavano “assegno di famiglia” perché con il suo talento portava guadagni a tutti. Era un monumento già da vivo, allo stadio Da Luz. Il governo portoghese ha proclamato tre giorni di lutto nazionale quando è morto.
DEFREL ANDRÉ
(calciatore) Mi piace e trovo strano, con la penuria di ali che c’è, che sia ancora a Cesena. Voto 7, aumentabile.
DEL RE ENZO
(cantastorie) “Lavorare con lentezza” è il brano più noto del “corpofonista”, che aveva per strumenti sedie e valigie, ed è il titolo del libro a lui dedicato (ed. Squilibri) da Timisoara Pinto, con prefazione di Giovanna Marini. Contiene due cd, in uno è Del Re a cantare, nell’altro le sue canzoni sono eseguite da Capossela, Infantino, De Sio, Satta, Lega. Un ricordo da 8.
DE MARCHI ALESSANDRO
(ciclista) L’uomo-fuga, adocchiato e quasi adottato al Tour, buon mondiale da gregario ma se ha corsa libera potrebbe vincere qualche classica: 7,5.
DE SCIGLIO MATTIA
(calciatore) Chi sale e chi scende: 7 due anni fa, 7,5 l’anno scorso, 5,5 adesso. Cosa gli sta succedendo? E, soprattutto, perché non lo fanno giocare sulla destra?
DI NATALE ANTONIO
(calciatore) Più di 200 gol in A con le maglie di Empoli e Udinese. Voto alla carriera (non ancora al capolinea) 9.
DI STEFANO ALFREDO
(ex calciatore) Gracias, viejo.
DYBALA PAULO
(calciatore) Se è già così bravo a 21 anni, al 9 arriverà presto. Dipende da lui e dalla squadra cui Zamparini (gli affari sono affari) lo cederà. Per ora, 8.
ERRANI SARA E VINCI FRANCESCA
(tenniste) Del Grande Slam mancava Wimbledon. Fatto. 8,5.
ERRIGO ARIANNA
(fiorettista) Secondo mondiale consecutivo, oltre alla Coppa del Mondo. Una garanzia.
FALETTI GIORGIO
(artista) Nella parentesi una sola parola, ma potevo scrivere scrittore (di successo), attore, compositore, cantante, pittore. Tanti uomini in uno, sparito troppo presto e prima di decidere cosa volesse essere.
FANELLI ANTONIO
(antropologo) “A casa del popolo” (ed. Donzelli) rifà la storia dell’associazionismo ricreativo in Italia, in particolare alla Toscana. Interessante (7,5). Non molte, ma alcune Case del popolo sono ancora vive. Un libro da regalare a Matteo Renzi, giusto per vedere l’effetto che fa.
FOÀ ARNOLDO
(attore) Il più ironico degli attori drammatici. Un coro gospel (“Lei it shine”) ha riscaldato il suo non triste funerale. La Fonit Cetra vendette oltre un milione di copie del lorchiano “Lamento per Inacio Sánchez Mejías”, inciso da Foà. Erano gli anni ‘60, la cultura valeva ancora qualcosa.
FONTANA ARIANNA
(short track) Bambina sul podio a Torino 2006, a Sochi con tre medaglie ha salvato una spedizione che senza di lei sarebbe stata un disastro: 8.
FRANCESCO
(papa) Dal 9 al 9,5.
FROOME CHRIS
(ciclista) Anno nero: 4,5.
GABBIADINI MELANIA
(calciatrice) Sorella di Manolo. «Il nostro è un calcio bello, pulito, pieno di passione, in cui le ragazze hanno una grande tecnica», ha detto. Tutte no, lei sì: 7,5.
GARCIA RUDI
(allenatore) Si sta italianizzando troppo velocemente, gli conviene rallentare. 7.
GERMANIA
(nazionale di calcio) 8,5.
GHANA
(nazionale di calcio) Al mondiale, unica a non perdere contro la Germania (2-2). Voto 7.
GIANGRANDE MARTINA
(figlia) Da poco orfana di madre, si ritrovò di colpo col padre Giuseppe, brigadiere dei Carabinieri, tetraplegico, paralizzato dal collo in giù dopo l’attentato del 28 aprile 2013 fuori da Palazzo Chigi. È lei da allora la capofamiglia. Di questa ragazza di 24 anni colpisce la serenità, la forza. Il padre è una roccia e lei si adegua. È questa l’Italia che resiste, queste le persone per cui facciamo il tifo non da sportivi ma da cittadini.
GONZALEZ GIANCARLO
(calciatore) Da quando c’è lui la difesa del Palermo è molto più solida: 7.
HOENESS ULI
(ex calciatore e presidente Bayern) Chi evade le tasse va in galera. E, quando esce, ai servizi sociali, Ma succede in Germania, state tranquilli.
HOSSZU KATINKA
(nuotatrice) Nel 2014 ha battuto 9 record mondiali in vasca corta. Voto 8.
IL PIÙ GRANDE PASTICCERE
(trasmissione tv) Se l’intento era allestire un programma più scadente, inutile, scombinato e irritante di Masterchef, è stato pienamente raggiunto. Voto 2 a Rai 2.
INNERHOFER CHRISTOF
(sciatore) Bronzo nella supercombinata olimpica, argento in discesa, è uno che sente i grandi eventi.
INSEGNE
(viste) A Canale d’Agordo, il paese di papa Luciani: “Sperandio Il piacere della carne” (macelleria). A Nimes, sull’angolo di destra guardando la stazione ferroviaria: “Les fleurs du malt” (birreria). A Baudelaire non sarebbe dispiaciuta. A Verona in via Sottoriva, non insegna ma cartiglio sulla vetrina di un locale specializzato in quinto quarto: “Questo esercizio aderisce a Trippadvisor”. Mettono allegria o no? Sì: 7,5.
ITALIA
(nazionale di calcio) In Brasile, 4.
JAMES LEBRON
(cestista) È vietato dalla Nba scendere in campo, anche per il riscaldamento, con abbigliamento diverso da quello fornito dalla Lega. Ma lui ha addosso una maglia nera con la scritta “I can’t breathe” (Non posso respirare), ultima frase di Eric Garner soffocato da un poliziotto. E come James Kobe Bryant, Kyrie Irving, Derrick Rose, Kevin Garnett. Il commissioner Nba Adam Silver ha deciso di non multarli.