la Repubblica, 29 dicembre 2014
Le tre vite di Francesco Cafiso, il jazzista che passa dalle bande di paese alle orchestre sinfoniche. «È una scommessa pubblicare tre album contemporaneamente. Ciascuno ha un suo stile. C’è anche la musica tradizionale della Sicilia»
C’è ancora qualcuno che pensa che realizzare degli album non sia inutile e che la musica, per poter essere ascoltata e diffusa, abbia bisogno di progetti corposi, appassionati. Francesco Cafiso, 25 anni, sassofonista jazz siciliano, era stato un “enfant prodige” di fama quando a 13 anni suonava con Wynton Marsalis in giro per l’Europa. Ora il musicista che ha continuato la sua carriera con successo, ha deciso di pubblicare nelle prossime settimane, ben tre album contemporaneamente, dando vita a un progetto che, non a caso, si intitola “3” e che mette insieme le sue diverse anime. Il primo lancio degli album avverrà l’1 gennaio, giorno in cui usciranno sulle piattaforme digitali i tre singoli (uno per album) che anticipano i dischi: quel giorno Francesco regalerà ai suoi fan i tre brani, che saranno disponibili in free download sul suo sito personale, www.francescocafiso.com. Poi il 31 gennaio il sassofonista sarà in concerto all’Auditorium Parco Della Musica di Roma. «Pubblicare tre album contemporaneamente è una bella scommessa – racconta Cafiso- Ma allo stesso tempo sarebbe stato assurdo per me non farlo. Avevo tutta questa musica pronta, seguire le regole del mercato e mettere in giro un album alla volta avrebbe necessariamente fatto diventare vecchie molte di queste cose e non avrebbe avuto alcun senso. Quindi credo sia meglio così, offro una perfetta fotografia della mia musica».
I tre album seguono ognuno una idea musicale. «“Contemplation” è il progetto più “sinfonico” dei tre, ma è forse anche quello che io ritengo più vicino alla mia sensibilità, quello in cui mi racconto nella maniera più personale e intima. L’ho realizzato con Mauro Schiavone, Linda Oh, Marcus Gilmore, Alex Acuña e 33 membri della London Symphony Orchestra. È un lavoro ambizioso ma è anche quello più appassionante per me”. L’altro album è “La banda”, che è profondamente legato alla terra di Cafiso, la Sicilia, alla cui tradizione musicale si ispira il jazz del musicista. «Ma soprattutto, come dice il titolo, il disco si ispira all’altra tradizione quella bandistica ha dato un contributo importante per la nascita del jazz», spiega Cafiso. Infine, “20 cents per note”, una sorta di autobiografia in musica, il disco più jazzistico dei tre. «Ognuno sarà libero di ascoltare quello che ama di più, di scoprire un aspetto della mia musica, di poter scegliere. Non volevo imporre un “kolossal” a chi mi ascolta e poi mi piaceva l’idea di offrire aspetti diversi anche a pubblici diversi. Le etichette nella musica sono comode ma inutili, io sono un jazzista ma amo molte altre cose, al di la di come si chiama o dello stile che ha. E credo che anche per il pubblico sia così».