30 dicembre 2004
Tags : 2004 - Tsunami in Indonesia
Non si trovano 700 italiani nelle zone colpite dallo tsunami
• I morti accertati sono più di 125.000. In India sono 13.230, la maggior parte nello stato meridionale del Tamil Nadu; in Thailandia 2.394, tra cui almeno 2.300 stranieri, oltre duemila dei quali concentrati nella località di Khao Lak e nelle isole dei dintorni, come Phuket e Phi Phi. Oltre seimila i dispersi. In Sri Lanka si contano oltre 29mila viitme, ma ci sono ancora cadaveri da recuperare. Devastata l’Indonesia: i morti sono 79.940, la maggior parte dei quali a Sumatra. Ma il bilancio finale potrebbe davvero far paura: l’ambasciatore indonesiano in Malaysia ha parlato addirittura di 400mila morti. Quasi 1.500 i dispersi. Nell’arcipelago di Andamane e Nicobare ci sono almeno 4.000 vittime e 3.000 dispersi. Fonti dell’Onu però affermano che nei due arcipelaghi si contano già 10mila vittime mentre i dispersi sarebbero 30mila. Poi ci sono i 62 morti di Malaysia, gli almeno 90 del Myanmar, i 75 delle Maldive. Il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini: «Il bilancio dei morti italiani è certamente destinato ad aumentare». È salito a 700 il numero dei connazionali dispersi, le vittime identificate sono ancora solo 14. Intanto 9 carabinieri dei Ris di Parma sono arrivati a Phuket per prelevare il Dna dei cadaveri indicati come italiani, tenuti negli obitori dei vari ospedali della zona: questi morti da identificare sono circa un centinaio. Berlusconi, presidente del Consiglio, sostenuto dagli americani chiede la convocazione di un G8 straordinario «per coordinare gli aiuti a favore delle popolazioni colpite». Blair, in una conversazione avuta con Berlusconi, manifesta perplessità: «Riteniamo che i membri del G8 converranno che è giusto che l’Onu continui a mantenere la direzione nel coordinamento delle iniziative di soccorso». I due concordano nel piano di soccorso: «Gli aiuti partano subito e siano divisi in tre fasi: assistenza medica, cancellazione del debito, fondi per la ricostruzione».