Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  dicembre 26 Domenica calendario

Un terremoto colpisce il sud est asiatico

• All’una e 58 italiane (7 e 58 per l’ora locale) un terremoto di magnitudo 9,3 della scala Richter colpisce il sud est asiatico, al largo di Aceh, nell’Indonesia settentrionale, 160 chilometri a est di Sumatra, nell’Oceano Indiano. Il sisma, con ipocentro a 30 chilometri di profondità, viene provocato dallo scivolamento della zolla indiana sotto quella birmana, che solleva di colpo il fondo marino di 15 metri. Si alza una colonna d’acqua che in superficie genera uno tsunami la cui onda viaggia a tra 400 e 800 chilometri orari. Questa si sposta per centinaia di chilometri, percorre poco meno di un settimo della circonferenza della Terra, attraversa sei meridiani spostandosi verso Ovest, devastando tutto quello che incontra, colpendo dieci diversi Paesi a distanza di poche ore uno dall’altro. Verso le rive, quando ormai raggiunge l’altezza di circa 15 metri, rallenta fino a circa 45 chilometri orari. Lo tsunami investe prima l’Indonesia, poi attraversa il Golfo del Bengala, in Malesia travolge le spiagge di Penang. Sulla Thailandia l’onda arriva circa mezz’ora dopo il terremoto, spazzando le isole di Phi Phi e Phuket. In India l’onda arriva intorno alle 9 del mattino: in meno di 2 ore e mezzo ha percorso circa 1.600 chilometri. Ore dopo l’onda si spegne in Africa, contro i porti della Somalia e del Kenia. Da subito appare una tragedia: sembra che i morti siano più di diecimila. I primi dati dicono che in Indonesia le vittime sono 4.185, in Sri Lanka 3.538, in India 2.000, in Thailandia 257, in Malaysia 28, in Myanmar 10. Secondo le stime dell’Unicef, oltre un terzo delle vittime è costituito da bambini, moltissimi gli anziani. Nella sola Thailandia ci sono almeno cinquemila italiani. Ci sono 20 italiani ricoverati in ospedale a Phuket e altri 7 nelle Maldive, ma è impossibile sapere altro. In tutti i Paesi colpiti le linee telefoniche sono fuori uso.