25 settembre 2014
Tags : Yara Gambirasio
Nei giorni dell’omicidio di Yara, Bossetti e la moglie erano in crisi
• Viene fuori che nei giorni antecenti il delitto di Yara, e nei sei successivi, Bossetti e la moglie erano in crisi, tanto che non hanno mai avuto un contatto telefonico. «I tabulati esaminati dai carabinieri del Ros dimostrano che tra il muratore di Mapello e la moglie Marita Comi, 40 anni, per 16 lunghissimi giorni non c’è mai stato neppure una telefonata o un sms per un bacio virtuale o un saluto, durante le lunghe ore della giornata. Neppure una volta. Né dalle utenze fisse né dai cellulari. Nemmeno durante un momento delicato com’è stato quello del ricovero in ospedale della suocera di Bossetti, Adelina Bolis. Dal verbale dell’interrogatorio di quest’ultima - avvenuto il 13 agosto scorso di fronte al pm di Bergamo Letizia Ruggeri - emerge che dal 19 al 25 novembre è stata costretta in un letto d’ospedale per problemi di salute. Tra l’altro il 24 era stata dimessa, ma poi è stata obbligata a ricorrere nuovamente alle cure mediche del pronto soccorso il 25 per una recidiva del malore. Ebbene, neppure in questo vortice familiare-sanitario, Bossetti e la moglie hanno avvertito il desiderio di rincuorarsi, o anche semplicemente parlarsi al telefono o attraverso un messaggino. La distanza comunicativa tra i due coniugi è ritenuta assai importante dagli investigatori e dagli inquirenti perché viene inquadrata in un contesto familiare complesso, difficile. Non dimentichiamo, infatti, che la morte della ragazzina appassionata di ginnastica artistica è un delitto a sfondo sessuale. E un quadro familiare compromesso da una scarsa comunicazione viene seriamente preso in considerazione da carabinieri e magistrati. Tanto più che non collima con le dichiarazioni rassicuranti che Marita Comi rilasciò al settimanale Gente. Non a caso, infatti, contattata dal pm la donna si avvalse poi della facoltà di non rispondere» [Longo, Sta]. ***
Gli avvocati di Bossetti ricorrono oggi al Tribunale della Libertà di Brescia
• Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, gli avvocati difensori di Bossetti, il presunto assassino di Yara, oggi ricorreranno al Tribunale della Libertà di Brescia, dopo che il gip di Bergamo Ezia Maccora ha respinto la richiesta di scarcerazione dell’indagato.