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 2014  settembre 22 Lunedì calendario

Gli avvocati di Bossetti dicono che il Dna non è certo

• Dopo che il gip di Bergamo Ezia Maccora ha rigettato l’istanza di scarcerazione del loro assistito, i legali di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto killer di Yara, rendono pubbliche le carte che intendono giocarsi coi giudici del Tribunale del Riesame di Brescia. Il loro primo argomento contro la Procura: il Dna, e cioè il “faro dell’indagine”, «non diagnosticabile in maniera univoca»: e quindi da considerare — sostiene la difesa impugnando un passaggio della relazione elaborata dal Ris nel 2011 — come «elemento non così scevro da dubbi». Ma il gip Maccora ha già respinto quell’argomento spiegando: «Dagli atti risulta essere stata isolata una traccia (convenzionalmente definita Ignoto 1) che è stata definita nella stessa relazione tecnica dei Ris di Parma “di ottima qualità”, essendosi conservata grazie al tipo di indumenti su cui è stata ritrovata, gli slip e i leggins, indumenti più interni, meno esposti e quindi più protetti dagli agenti esterni».