Corriere della Sera, 21 ottobre 2014
Tags : Marò, le trattative per il rilascio
L’India non è interessata a uno scambio tra i due marò Latorre e Girone e un gruppo di 18 marinai indiani arrestati dalla Guardia di Finanza italiana nel canale di Sicilia, sospettati di traffico di droga
Il governo indiano – buona cosa – al momento non è interessato a uno scambio tra i due marò e un gruppo di 18 marinai indiani arrestati dalla Guardia di Finanza italiana nel canale di Sicilia, sospettati di traffico di droga. Dello stesso orientamento è il governo di Roma, che esclude l’ipotesi, avanzata per primo dal deputato del Movimento 5 Stelle Polo Bernini, per due ragioni: innanzitutto, è di improbabile realizzazione, perché i rapporti tra Italia e India sono regolati dalla giustizia dei rispettivi Paesi e non da esecutivi che piegano il potere giudiziario al loro volere; in secondo luogo, perché Salvatore Girone e Massimiliano Latorre non sono merce di scambio ma due fucilieri che erano legittimamente in missione antipirateria sotto le insegne della Repubblica italiana quando avvenne l’uccisione di due pescatori indiani, della cui morte sono accusati. Ieri, da New Delhi, una fonte del governo ha fatto sapere in modo informale che l’ipotesi non solo non è mai stata presa in considerazione dal governo di Narendra Modi ma l’eventualità non è nemmeno mai stata immaginata. «Il caso dei marò italiani — ha detto la fonte — è nelle mani della giustizia indiana e sarà condotto sulla base delle leggi indiane e il nostro governo intende impostare le relazioni politiche con l’Italia in modi che il vostro Paese certamente considererà giusti, amichevoli e costruttivi». Tra Italia e India non c’è insomma alcuna guerra, né calda né fredda, e uno scambio di prigionieri sarebbe ben curioso, oltre che umiliante per le due parti. La soluzione della vicenda dei due marò continua dunque a essere cercata sul piano diplomatico e, se i contatti in corso dovessero fallire, troverà semmai una strada giudiziaria internazionale.