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 2014  ottobre 20 Lunedì calendario

Il messaggio di papa Francesco: non bisogna avere paura delle novità • Gli italiani e la famiglia • Renzi promette 80 euro alle mamme • Ai giovani piace il lavoro che dà soddisfazione personale, non soldi • Sta meglio l’infermiera spagnola contagiata da Ebola • Smog sui maratoneti di Pechino


Novità Papa Francesco, parlando in piazza San Pietro nel giorno della beatificazione di Paolo VI, ha detto: «In questo giorno della beatificazione di papa Paolo VI mi ritornano alla mente le parole con le quali istituiva il Sinodo dei Vescovi: “Scrutando attentamente i segni dei tempi, cerchiamo di adattare le vie ed i metodi alle accresciute necessità dei nostri giorni e alle mutate condizioni della società”». Ha ricordato che «condurre con saggezza lungimirante, e talvolta in solitudine, il timone della barca di Pietro senza perdere mai la gioia e la fiducia nel Signore». E all’indomani del voto sulla Relatio sinodale, con relative resistenze al cambiamento, papa Francesco esorta a «prendersi cura delle ferite che sanguinano», a «riaccendere la speranza per tanta gente senza speranza», a non avere timori: «Dio non ha paura delle novità!».

Fiducia La fiducia nella Chiesa dopo l’elezione di Francesco è passata dal 54% di febbraio 2013 al 76% dei mesi scorsi.

Famiglia La definizione di famiglia nella quale l’italiano si riconosce maggiormente (53%) è quella di una «qualunque coppia legata da affetto che voglia vivere insieme»; un italiano su quattro (28%) considera la famiglia solo se è composta da un uomo e una donna sposati e 18% se è composta da un uomo e una donna anche se non sposati. Tra i fedeli assidui, cioè tra coloro che partecipano alla messa domenicale regolarmente, quasi uno su due (46%) ritiene che la famiglia sia composta da uomo e donna sposati, ma una importante minoranza (uno su tre) si riconosce nella prima definizione. Le opinioni variano in relazione all’età: tra le persone di oltre 60 anni e i pensionati infatti prevale una concezione più tradizionale della famiglia. Riguardo alla possibilità di dare la comunione ai divorziati si registra un larghissimo consenso: nel complesso 84% si dichiara molto (55%) o abbastanza (29%) d’accordo. In questo caso il favore è nettamente prevalente anche tra i fedeli assidui (83%). Il 35% si dichiara favorevole al matrimonio gay e il 39%, pur essendo contrario al matrimonio, è favorevole alle unioni civili. Il 23% è contrario a entrambi. I giovani fino a 30 anni, gli studenti, gli impiegati e gli operai, i residenti nelle regioni del centro nord e gli elettori del Movimento 5 Stelle si esprimono nettamente a favore del matrimonio. Sul fronte opposto si osserva maggiore contrarietà tra le persone meno giovani, meno istruite, tra i pensionati, i residenti nelle regioni meridionali tutti con valori compresi tra 33% e 37%. Gli atteggiamenti di maggiore chiusura si registrano tra gli elettori di Forza Italia (42%) (Pagnoncelli, CdS).

Mamme Matteo Renzi vorrebbe dare 80 euro a figlio per le famiglie che hanno un reddito sino a 90mila euro per i primi tre anni di vita del bambino. Dice: «Dal primo gennaio del 2015 daremo gli 80 euro non solo a chi prende meno di 1.500 euro al mese, ma anche a tutte le mamme che fanno un figlio per i primi tre anni. Si tratta di mezzo miliardo destinato alle famiglie».

Lavoro Secondo un sondaggio dell’istituto Csa, il 60% dei neolaureati francesi associa il successo professionale a un lavoro gratificante, motivazione che oggi viene molto prima dello stipendio. Avere un salario elevato interessa appena il 20% dei ragazzi e ottenere un posto di responsabilità addirittura solo il 2. I giovani italiani, registra l’Istud, quando si chiede loro il senso della parola “lavoro”, la associano poco (3,1%) al potere, e solo il 3,6 al denaro. Al primo posto (22,6%) viene un impiego che corrisponda ai propri interessi, che dia soddisfazione (11,9%), prestigio (10,3%). Secondo l’Istud, quasi un quinto dei neolaureati italiani (22,5%) pensa che la qualità della vita sia nella conciliazione tra sfera privata e lavoro. Il 36% dei ragazzi pensa che per fare carriera serva lavorare molto, mentre il 38% è convinto che la chiave del successo sia la fiducia in se stessi (Ginori, Rep).

Ebola Non c’è più traccia di virus Ebola nel sangue dell’infermiera spagnola che si è ammalata durante il ricovero di un missionario contagiato. Per poter affermare che la malattia è definitivamente debellata, bisognerà attendere una seconda prova, che confermi (cosa di cui tutti si dicono fiduciosi) il risultato della prima. Il risultato è stato possibile con una terapia combinata: si è cominciato (nei primi giorni, quando il pericolo di morte era più alto) con il sommistrarle il plasma di una persona che era sopravvissuta al virus, la religiosa Paciencia Melgar, che si ammalò in Liberia insieme al padre Miguel Pajares: lui fu rimpatriato in Spagna e morì poco dopo, lei riuscì a guarire restando a Monrovia. Il plasma, iperimmune, proprio perché proveniente da una persona che aveva già superato la malattia, blocca l’infezione delle cellule da parte del virus. Questo trattamento è stato poi combinato dai medici con la somministrazione di un antivirale, il Favipiravir, che inibisce la replica delle cellule infette. L’infermiera non si può considerare comunque definitivamente guarita: l’Ebola attacca organi vitali, come i reni, il fegato e i polmoni. Teresa ha avuto per giorni una grave insufficienza respiratoria, dalla quale si sta riprendendo lentamente.

Pechino Gli organizzatori della maratona di Pechino annunciavano «smog leggero o moderato» nel giorno della gara. Invece i 25mila atleti hanno dovuto correre in una cappa di smog contenente 344 microgrammi al metro cubo di particolato Pm2.5. La soglia dell’Organizzazione mondiale della sanità è di 25 microgrammi.

(a cura di Daria Egidi)