Fior da fiore, 17 ottobre 2014
Le regioni contro il governo sulla legge di stabilità • Parla Cottarelli: gli ufficiali di MArina ed Esercito non possono portare ombrelli, perciò devono sempre avere un’auto che li accompagni • Ecco le motivazioni della sentenza che ha assolto Berlusconi nel caso Ruby • Intorno a Pantani i misteri non finiscono più
Regioni Siccome nella legge di Stabilità sono previsti 4 miliardi di tagli alle regioni, i governatori sono arrabbiati. Le regioni dicono che a una sforbiciata del genere si può rispondere solo in due modi: riducendo i servizi oppure aumentando le tasse. E quindi rendendo più salata la componente regionale dell’Irap, che annullerebbe il taglio previsto nella Stabilità, oppure le addizionali Irpef o ancora il ticket sanitario.
Cottarelli Sul CdS Severgnini intervistando Cottarelli: «I tagli a carico di ministeri, Regioni ed enti locali, il tecnico Cottarelli come li definisce: lineari o no? “Non sono lineari. Anche quando abbiamo chiesto a tutti i ministeri la stessa cosa - ridurre le spese del 3% - ognuno poi s’è fatta la propria spending review interna”. Si chiede Enrico Marro sul Corriere, e non è il solo: davvero gli enti locali taglieranno la spesa senza rifarsi sui cittadini? “Il rischio che le Regioni rispondano con aumenti della tassazione c’è, e su questo saranno giudicate dall’elettorato. Credo però che questa decisione caratterizzi Matteo Renzi: dare responsabilità a enti e istituzioni”».
Burocrazia Ostacoli incontrati da Cottarelli nel suo lavoro: «Il mondo burocratico romano. Diciamo il sistema dei capi di gabinetto, ecco. Si conoscono tutti tra loro, parlano tutti lo stesso linguaggio. E i capi degli uffici legislativi: hanno in mano tutto e scrivono leggi lunghissime, difficilmente leggibili. Costituiscono un gruppo omogeneo in cui è difficile entare, con cui è difficile interagire. Spesso molti documento non mi venivano dati».
Ombrelli Le assurdità riscontrate da Cottarelli: «Una è legata alle auto blu. Quando ho discusso col ministero della Difesa dell’opportunità che alcuni ufficiali superiori rinunciassero all’auto di servizio, ho scoperto che esiste un regolamento dell’Esercito e della Marina, ma non dell’Aviazione, che impedisce ai militari in divisa di andare in giro con l’ombrello. Non potendosi bagnare, devono prendere l’auto». Un’altra: «I commessi. Molti, oggi, non hanno un vero lavoro da svolgere, stanno seduti alla scrivania nei corridoi ministeriali. Una volta mi hanno spiegato perché questi enormi corridoi non possano essere ristretti, razionalizzando gli spazi. Per la presenza dei suddetti commessi, che stanno lì a fare niente».
Ruby Sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza del caso Ruby che il 18 luglio ha assolto Berlusconi, condannato in primo grado a 7 anni. Secondo i giudici, è certo che Karima “Ruby” El Marough «aveva assistito e partecipato nella residenza di Arcore ad atti sessuali a pagamento». Non è provato, invece, che il padrone di casa, Silvio Berlusconi, sapesse che la ragazza era minorenne. Né è provato che l’allora premier, quando telefonò alla Questura di Milano per fare rilasciare la giovane marocchina, minacciò o intimidì i funzionari di polizia. «Manca la prova che la telefonata fosse assistita da una minaccia», mentre alla Corte essa appare invece «una segnalazione, una sostanziale “richiesta” che definire “ordine” non basta a trasformare in una prevaricazione costrittiva rilevante penalmente». Quindi l’affidamento di Ruby alla Minetti avvenne «per timore reverenziale, compiacenza o timore autoindotto, debolezza o desiderio di non sfigurare a fronte della rappresentazione soggettiva, condizionata dall’autorevole accreditamento del premier».
Pantani La procura di Forlì ha aperto un’inchiesta sui fatti di Madonna di Campiglio ’99, quando a due tappe dalla fine del Giro d’Italia un controllo antidoping squalificò Marco pantani. Il reato ipotizzato è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e alla truffa. Quel giorno Pantani fu trovato con ematocrito 51.9, 1.9 punti sopra il limite di tolleranza. Eppure la sera prima era a 48. Tra le stranezze: il ciclista non ha potuto scegliere, come invece è obbligo, la fiala in cui mettere il sangue, e la provetta portata via in una tasca della giacca dal medico. L’ipotesi è che la squalifica di Pantani a corsa ormai vinta abbia garantito vincite imponenti nel giro delle scommesse clandestine, gestite dalla malavita. Sulla riapertura del caso pesano anche le parole di Renato Vallanzasca che anni fa raccontò in una lettera alla madre di Pantani e nella propria autobiografia, come proprio durante quel Giro fu avvicinato in carcere da un altro detenuto, un conoscente «con frequentazioni nel giro delle scommesse clandestine», che 4-5 giorni prima che fermassero Marco a Madonna di Campiglio gli garantì: «Renato, se hai qualche milione da buttare puntalo sul vincitore del Giro. Non so chi vincerà, ma sicuramente non sarà Pantani».
(a cura di Daria Egidi)