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 2014  ottobre 13 Lunedì calendario

La legge di stabilità vale 23 miliardi • Gli italiani non vogliono il Tfr in bustapaga • Eurodeputati con il doppio lavoro • E’ morta Aurelia Sordi • Il nonno che si è ucciso insieme al nipotino • Contagiata un’infermiera dell’ospedale di Dallas • L’Isis minaccia Twitter • Ancora un giallo sulla morte di Pantani


Manovra La legge di Stabilità ammonterà a circa 23 miliardi: 2 serviranno da riserva per correggere il deficit pubblico del 2015 se lo chiederà l’Ue. Dei 23 miliardi della manovra, metà verrebbe dall’aumento del deficit, metà da un’articolata revisione della spesa, che abbraccerebbe le agevolazioni e gli sgravi fiscali per le imprese, e potrebbe impattare anche sul personale della pubblica amministrazione, con un possibile taglio del 3% agli stipendi dei dirigenti (con un intervento progressivo che tenga conto del tetto agli stipendi pubblici). Dalla revisione delle agevolazioni fiscali per le imprese arriverebbe poco più di un miliardo. Cinque miliardi arriveranno dalla revisione della spesa per gli acquisti della pubblica amministrazione, con il riferimento ai prezzi standard della Consip, cui si aggiungeranno i risparmi dovuti alla razionalizzazione e alla dismissione delle partecipate locali. Le Regioni contribuirebbero con 3 miliardi (1,5 con il risparmio sugli acquisti, metà solo sulla spesa sanitaria), i Comuni con 1,5 miliardi e alle Province si chiederebbe un taglio di 500 milioni. Dai ministeri il governo conta di recuperare per il 2015 non meno di 3 miliardi. Dal recupero dell’evasione Iva con l’estensione del reverse charge , si conta di recuperare 6-700 milioni. Quasi tutte le risorse raccolte verrebbero redistribuite. Per finanziare il bonus di 80 euro servono 7,3 miliardi, almeno altri 2 saranno dati alle imprese con un taglio dei contributi sociali. Con il superamento del Patto, rimpiazzato dall’obbligo del pareggio di bilancio, i Comuni potranno spendere 1,5 miliardi di euro in più che saranno coperti dallo Stato. Il governo ha poi deciso di stanziare 1,5 miliardi per i nuovi ammortizzatori sociali , uno per la scuola, circa 500 milioni per sbloccare i contratti delle forze dell’ordine. Il conto della spesa arriverebbe a circa 19-20 miliardi, lasciandone tre-quattro all’eventuale ulteriore riduzione del disavanzo strutturale. Neutra per i conti sarebbe invece l’operazione sul Tfr, che sarebbe vicina alla soluzione. Il versamento in busta paga sarebbe opzionale, limitato a due anni, e assistito da una garanzia pubblica.

Tfr Sondaggio sul Tfr in bustapaga. Solo il 26% degli italiani (e il 21% dei lavoratori dipendenti) apprezzerebbe di avere qualche soldo in più mensilmente (o in un’unica tranche annuale) a integrazione del proprio salario. Più di due terzi (e quasi tre quarti dei dipendenti) gradirebbe maggiormente avere la classica liquidazione al termine del rapporto lavorativo. Anche in questo caso ci sono differenze apprezzabili tra privati (il 28% lo vorrebbe in busta paga) e pubblici (19%) ma in entrambi i segmenti di lavoratori la contrarietà alla proposta è netta (Pagnoncelli, CdS).

Eurodeputati Il rapporto di Transparency International dice che in un anno, 398 eurodeputati messi insieme su un totale di 751 portano a casa dai 5,8 ai 18,3 milioni di euro oltre ai loro salari da parlamentari, soldi guadagnati cioè con attività esterne: consulenze, poltrone in aziende pubbliche e in enti privati, incarichi di ogni genere. Fra loro, 110 precisano che si tratta di «attività regolarmente retribuite». Altri hanno gettoni, per esempio dai consigli di qualche azienda, o compensi saltuari. E altri ancora ammettono l’attività ma la classificano come non retribuita. In definitiva per Transparency il 53% degli eurodeputati lavora anche fuori dal Parlamento. Caso limite: la deputata francese Nathalie Griesbeck, 58 anni, liberaldemocratica del collegio di Metz, che dichiara di svolgere 68 attività esterne, «retribuite o no», nei consigli di aziende o società, dalle associazioni dei bambini disabili alla direzione del dipartimento «incendio e soccorsi». Tra gli italiani, spicca Nicola Caputo, Pd dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici, ha 16 impegni o incarichi professionali: consigliere dell’Automobile Club Italia di Caserta, presidente del Consorzio Caserta Felix, socio «Caputo 189 Srl», socio «Vigne del Sud», e così via. Di tutti questi, ne dichiara uno come retribuito, e cioè consigliere regionale alla Regione Campania, nella fascia di «oltre 10mila euro lordi al mese» (Offeddu, CdS).

Eredità Nella notte fra sabato e domenica è morta a 97 anni Aurelia Sordi, sorella di Alberto Sordi. Dal febbraio 2003, morte di Alberto, Aurelia è rimasta sola, con i collaboratori di Sordi. In primo luogo l’autista peruviano Arturo Artadi Gardella. Poi quest’ultimo, insieme al notaio Gabriele Sciumbata e all’avvocato Francesca Piccolella sono stati rinviati a giudizio per circonvenzione d’incapace: avrebbero fatto firmare ad Aurelia una procura per operare sui conti correnti di famiglia. Il pm romano Albamonte ha inoltre chiesto il giudizio per sette fra badanti, cuoche, giardinieri, camerieri e governanti di villa Sordi. I dieci sotto accusa si sarebbero fatti donare da Aurelia un totale di 2,3 milioni di euro, circa il 15% del patrimonio di Sordi. Una perizia ordinata dalla Procura ha dichiarato Aurelia incapace di intendere e di volere. Ad Artadi la magistratura ha sequestrato 400mila euro. Con la morte di Aurelia non cessano le trame sull’eredità di Sordi. La donna nel testamento ha destinato ogni cosa alla Fondazione Sordi, creata dall’attore per sostenere le ricerche sugli anziani: il clou fu la donazione di terreni per il Campus Biomedico di Trigoria, sostenuto dall’Opus dei. Ora un gruppo di cinquanta parenti chiede l’annullamento del testamento. Ieri due di loro hanno affermato che Arturo si trovava ancora nella villa (Garibaldi, CdS).

Bambino Davide, 5 anni. Ammalato dalla nascita per colpa della sindrome di Angelman, di lui si occupava spesso e con piacere il nonno Danilo Giacometti, 73 anni, pensionato, gioviale e coinvolgente, attivo nel volontariato e in parrocchia, appassionato di Risorgimento (aveva aderito al gruppo Amici di Garibaldi e nelle rievocazioni storiche amava indossare un completo grigio con cilindro nero e coccarda tricolore). Ieri, mentre i genitori del bambino erano a Perugia per seguire un convegno sulla malattia che affliggeva il piccolo, il nonno lo mise sul passeggino e lo portò a spasso lungo il corso del canale Adigetto, dove le acque scorrono impetuose. Arrivato in un tratto che gli sembrava opportuno, lo prese in braccio, lo strinse forte forte e,insieme a lui, saltò di sotto a farsi portare via per sempre. Non passò molto tempo che lo zio, un agente della stradale che abita nei paraggi, mentre faceva jogging e andava a dare il cambio al nonno nella cura di Davide, vide il passeggino abbandonato lungo il fiume. I corpi furono trovati a pelo d’acqua, qualche centinaio di metri più giù, ancora abbracciati nonostante la corrente. Verso le quattro di domenica pomeriggio, nella campagna di Lendinara, nel cuore del Polesine.

Ebola Un’infermiera del Presbyterian Hospital di Dallas, che aveva curato il paziente di Ebola ricoverato là, è risultata positiva a un esame preliminare condotto nel laboratorio pubblico di Austin. Significa che è stata contagiata. In teoria la donna aveva preso tutte le precauzioni necessarie a proteggersi: aveva interagito col malato quando ormai si sapeva che aveva l’Ebola, quindi aveva usato le protezioni e seguito i protocolli previsti. Non era neppure stata messa in quarantena. L’infermiera dopo la sua infezione è entrata in contatto con una persona, che è stata aggiunta alla lista di quelle sotto controllo, ma in totale 50 sanitari hanno curato Duncan e quindi adesso sono tutti sotto osservazione. Se le protezioni adottate dalla loro collega non erano adeguate, il rischio diventa alto anche per loro.

Twitter Dick Costolo, amministratore delegato di Twitter, fa sapere che i terroristi dell’Isis vorrebbero ucciderli: «Dopo che abbiamo cominciato a sospendere i loro account, alcune persone affiliate all’organizzazione hanno utilizzato il social network per dichiarare che gli impiegati di Twitter e i loro dirigenti dovrebbero essere assassinati».

Orologio Il Rolex Daytona indossato da Marco Pantani al momento della sua morte era fermo sulle cinque meno cinque, senza un ragionevole motivo. il modello che aveva al polso Pantani ha peculiarità specifiche che permettono di ricostruirne il funzionamento senza lasciare dubbi: si ricarica con il movimento del braccio, di fatto in pochi istanti al polso di una persona attiva garantisce circa 12 ore di carica, ma può assicurarne fino a 30 se portato almeno un’ora. Marco è morto tra le 10.45 e le 12.30: perché allora l’orologio dovrebbe indicare un orario intorno alle 5? Non certo perché scarico: l’unico motivo che avrebbe potuto fermarlo istantaneamente era la rottura del bilanciere. Ma come si sarebbe rotto? Il caso del Rolex sembra confermare la tesi del legale della famiglia, con la presenza di qualcun altro nella stanza in cui per tutti Marco era solo. un altro elemento riemerge dalla memoria delle carte giudiziarie, vecchie ormai di dieci anni: il fax indirizzato il 16 febbraio alle 20.50 alla Procura di Rimi e al pm Gengarelli in cui, ad autopsia ultimata, il medico legale Fortuni indicava nelle 17 l’orario del decesso del campione. Salvo correggersi, a distanza di poco tempo, per ricollocare la morte tra le 11.30 e le 12.30, ammettendo di fatto un errore marchiano.

(a cura di Daria Egidi)