13 ottobre 2014
Le lacrime delle azzurre del volley, l’esordio di Pellé e il ritorno di Federer, il bis da record di Marquez e lo sgarbo di Hamilton a Putin
Il meglio dalle pagine sportive dei giornali di oggi.
Quattro milioni di spettatori per il volley
La semifinale del Mondiale di Volley tra Italia e Cina, trasmessa sabato su Raidue, è stata vista da 4 milioni 436.000 telespettatori (con uno share del 17,8%).
Delusione finale per le azzurre del volley: quarte
Alla fine la nazionale femminile di volley è arrivata quarta, perdendo ieri al quinto set la sfida con il Brasile. Gaia Piccardi sul Cds: «L’Italia sperimentale gioca alla pari con chi ha vinto tutto (tranne un Mondiale), e finisce con il mascara sbavato di delusione. Marco Bonitta, il c.t. che ci guiderà fino a Rio 2016 continuando a seminare sui fiori sbocciati nel torneo, fa notare le contraddizioni: “L’oro se lo sono disputato Cina e Usa, che abbiamo battuto. La Russia campionessa d’Europa e in carica, è uscita con noi. Chiudiamo primi nel continente. Il bilancio non è positivo: di più”».
Buffon contro Totti: «Io non ho mai fatto illazioni»
Da ritiro della Nazionale, Gianluigi Buffon è tornato sulle polemiche dopo Juventus-Roma prendendosela con Francesco Totti: «Io non ho sempre vinto in vita mia. Però non mi avete mai visto inveire o fare illazioni che non fanno bene al nostro movimento».
Conte cambia formazione contro Malta
Un volta si chiamavano cenerentole: avversarie che la Nazionale deve battere almeno con due o tre gol di scarto, altrimenti il ct non è più il principe azzurro. Ma a Conte è già stato sottratto il titolo nobiliare venerdì scorso, per via del faticoso 2-1 all’Azerbaigian, quindi conosce perfettamente il nuovo rischio: diventerà un plebeo qualsiasi, se stasera la sua Italia ritoccata non violerà il domicilio della nazionale maltese guidata da Ghedin, l’ex vice di Zoff e di Trapattoni: Verratti per Pirlo, Pellè per Zaza, Candreva e Pasqual sulle fasce le quattro probabili novità [Enrico Currò, Rep 13/10].
Vent’anni fa l’ultima volta che Malta non ha subito nemmeno un gol in una partita ufficiale, il 12 ottobre del ’94, nel match casalingo contro la Repubblica Ceca finito 0 a 0 [Ugo Trani, Mes 13/10].
L’esordio (tardivo) di Graziano Pellè
A 29 anni, con 64 gol segnati in Olanda e già 4 alla sua prima esperienza in Premier League, Graziano Pellè dovrebbe esordire stasera in maglia azzurra. Paolo Tomaselli sul Cds: «Quasi sconosciuto al grande pubblico italiano, Pellè è uno dei bomber europei più prolifici degli ultimi anni dietro Cristiano Ronaldo, Messi, Ibrahimovic e Suarez. In serie A però ha fatto quasi da comparsa con il Parma e la Sampdoria tra il 2011 e il 2012, dando così degli argomenti solidi a chi sosteneva che l’esplosione all’Az Alkmaar fosse un fenomeno periferico. Il ritorno al Feyenoord, con il suo mentore Koeman che ora l’ha voluto al Southampton, ha completato il quadro, che non sarà un’opera d’arte ma non è nemmeno una crosta».
Il ritorno di Riccardo Gaucci, a Malta
Riccardo Gaucci, figlio di Luciano, già dirigente del Perugia e numero uno del Catania, ora è il presidente del Floriana, squadra di Malta, nobile decaduta (non vince lo scudetto dal 1993). I soci del club lo hanno eletto con un patto: tu rilanci la squadra e noi in cambio ti facciamo fare l’affare. L’affare è un centro commerciale di quattro piani, con il centro sportivo del Floriana e il campo sul tetto, stile stadio Louis II del Principato di Monaco. Gaucci ha già presentato tre progetti e attende il via libera. Il complesso dovrebbe estendersi all’interno dell’Indipendence Arena, dove nel 1964 venne firmata l’indipendenza di Malta dal Regno Unito. L’allenatore è Giovanni Tedesco, ex di Palermo, Perugia e Genoa. L’anno scorso è arrivato in extremis per la salvezza [Enrico Currò, Rep 13/10].
La Bank of Valletta Premier League ha 12 squadre, dalle rose extralarge come quelle italiane (341 giocatori tesserati) e 114 stranieri, solo 5 però in campo, più uno in panchina. Gli stadi sono due e si fa a turno, tra sabato e domenica: finisce una partita e poco dopo ne inizia un’altra. Anche i centri di allenamento spesso vengono condivisi. Quattro squadre sono professionistiche, nelle altre ci si arrangia [Paolo Tomaselli, Cds 13/10].
Marquez conquista il suo secondo titolo MotoGP
Arrivando secondo dietro a Jorge Lorenzo e davanti a Rossi, sulla pista di Motegi, Marc Marquez, a 21 anni e 237 giorni, è diventato il più giovane pilota a vincere due titoli consecutivi e il primo spagnolo nella storia del motomondiale a riuscirci.
Un potere simile non si è mai visto: le prime dieci gare vinte; poi, con la concorrenza in ginocchio, appena una vittoria in cinque, così gli altri si illudono che nel 2015 potranno prendersi la rivincita, e come no. Perchè poi più dei numeri conta il modo: Marc vince in volata e in fuga; sull’asciutto, sul bagnato e con il flag-to-flag; sano e infortunato (la gamba rotta in prestagione mentre si allenava nel dirt track, uno dei suoi segreti); prima e dopo il rinnovo del contratto con la Honda (alla quarta gara, per due anni) [Alessandro Pasini, Cds 13/10].
Quando corre, Marquez indossa sempre mutande rosse [Matteo Morichini, Mes 13/10].
Tutti gli incidenti di Marquez
Nella strada verso la conquista del mondo, Marquez non si è mai risparmiato mettendo più a volta a repentaglio la sua incolumità. Nel 2013 al Mugello è caduto a 300 orari e gli è andata molto bene. Prima dell’avvio della stagione 2014 si è rotto il perone s’una moto da “dirt-track”. «Molti mi hanno dato dello stupido, ma per essere al top bisogna allenarsi». Ben più grave, nel suo penultimo anno in Moto2, ha rischiato di perdere la vista e le corse a causa di un incidente [Matteo Morichini, Mes 13/10].
Hamilton vince in Russia e poi snobba Putin
Lo spettacolo, quello vero, del primo Gp di Russia va in scena lontano dalla pista, a fine gara. Quando Vladimir Putin si presenta nella saletta dei piloti per conoscere il vincitore, ma quello, Lewis Hamilton gli volta le spalle, ignorandolo, deliberatamente. La scena dura un istante ma viene ripresa dalle telecamere della Fom (l’organizzazione di Ecclestone) e trasmessa in tutto il mondo. Nel giro di un paio d’ore è su YouTube per la gioia dell’opinione pubblica inglese – cui Hamilton è molto sensibile e che da settimane spingeva perché il gran premio di Sochi non si disputasse coerentemente con l’embargo alla Russia – e per la rabbia dei tifosi locali [Marco Mensurati, Rep 13/10].
Per la cronaca, Alonso è arrivato al traguardo sesto, nono Raikkonen.
Mercedes già campione dei costruttori
La Mercedes ieri ha vinto il titolo costruttori con tre gare d’anticipo. Con la vittoria di ieri Hamilton ha 17 punti di vantaggio in classifica generale sul secondo, il compagno di scuderia Nico Rosberg.
All’origine del “ciclo Mercedes” c’è la forza di un gruppo dirigente – i cui volti sono principalmente quelli di Toto Wolff e Niki Lauda – che è stato capace di convincere il padrone del vapore Bernie Ecclestone e, conseguentemente, la Fia di Jean Todt a dirottare la Formula 1 verso lidi nuovi, quelli del motore ibrido, dell’efficienza, del risparmio. Per dirla con una formula: la capacità della Mercedes non è stata quella di costruire un buon motore in base ai regolamenti del 2014, ma quella di far scrivere i regolamenti del 2014 in base al tipo di motore che già da anni stavano cola struendo nella fabbrica di Brixworth [Marco Mensurati, Rep 13/10].
Federer in corsa per tornare numero uno
Roger Federer ha vinto il torneo di Shanghai e, a sorpresa, potrebbe tornare numero 1 della classifica se conquistasse il Master di Londra. Per Federer si tratta del suo 23° Master 1000, il nono diverso (gli mancano solo Roma e Montecarlo), l’81° torneo della sua carriera.
Federer, 33 anni, 4 gemelli a carico, un imponibile lordo di 56 milioni di dollari l’anno secondo Forbes [Stefano Semeraro, Sta 13/10].