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 2014  ottobre 09 Giovedì calendario

I libri perdono soldi, la Fiera di Francoforte apre con un rosso del 4,7%

Mercato calante, lettori in flessione, librerie (soprattutto quelle storiche) da tutelare e da difendere contro la speculazione. E come se non bastasse, un’Iva al 22% che rende gli e-book assimilabili ai servizi e non ai libri cartacei (tassati invece al 4%) ma che soprattutto, in una fase come questa, rischia di bloccare la crescita dei libri digitali. 
L’inaugurazione della 66esima Fiera internazionale del libro di Francoforte si è giocoforza trasformata nell’apertura di un gigantesco cahier de doléances da parte di un mondo, quello degli editori di libri, che da tempo sta combattendo con la crisi, ma anche con problematiche specifiche che colpiscono anche la parte più dinamica del mercato: il digitale. «Nelle prossime settimane – ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Marco Polillo – lanceremo la campagna #unlibroèunlibro, coinvolgendo l’opinione pubblica. Attraverso il sito www.unlibroeunlibro.org inviteremo gli autori, i bibliotecari, gli altri professionisti del settore, ma soprattutto i lettori a condividere questa battaglia. Sappiamo che l’impegno dei ministri della cultura europei non basta, serve quella dei Governi. Ci auguriamo che questa battaglia culturale sia fatta propria in modo esplicito dall’intero Governo italiano, così da diventare capofila di fatto in Ue nella battaglia sull’Iva parificata tra libri ed ebook».
Un appello, questo, subito sposato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, ieri alla Buchmesse, alla presentazione del Punto Italia: «Un libro è un libro. Solo qualche mente burocratica può pensare che un e-book sia un gioco o un servizio tecnologico». È per questo, ha precisato Franceschini che «stiamo lavorando ai documenti conclusivi del Consiglio dei ministri della Cultura europei del 25 novembre, per arrivare a una posizione unanime o quantomeno la più condivisa possibile per equiparare l’Iva sugli e-book a quella dei libri cartacei». 
L’impegno del Ministero e del Governo dovrebbe però anche andare oltre. «C’è una grande battaglia da fare – ha detto Franceschini – rappresentata dalla necessità di riavvicinare i giovani alla lettura. Faremo una grande manifestazione nelle scuole alla fine di ottobre chiamando autori editori testimonial». Una battaglia da unire a quella per la difesa delle librerie, soprattutto quelle storiche da «tutelare innanzitutto con un vincolo di destinazione d’uso». 
Certo è che la situazione descritta dai numeri presentati ieri è da allarme rosso. In Finlandia, ospite speciale della Fiera internazionale del Libro di Francoforte, a comprare almeno un libro all’anno sono 3 su 4 dei 5,5 milioni di abitanti. «Quest’anno – ha precisato Polillo – il 57% degli italiani non ha comprato neppure un libro. Siamo penultimi in Europa, avanti solo alla Grecia». La conclusione, amara è nei numeri: «Nel 2013 abbiamo registrato una flessione del 6,8% e in tre anni il settore ha perso circa il 20% del suo valore, arrivando al livello davvero critico di 2,7miliardi euro. Nei primi otto mesi del 2014, i dati Nielsen rilevano un -4,7% rispetto all’anno scorso, che è circa -10% rispetto al 2012». In pratica, considerando i dati Nielsen nei primo otto mesi del 2014 sono venuti a mancare 36 milioni di euro in valore e 4,6 milioni di libri venduti (-7,3%).
Insomma, si prepara il quarto anno fi fila con il segno meno. Certo, il Rapporto sullo stato dell’editoria presenta anche qualche aspetto positivo che arriva proprio dal digitale: +43% per il 2013 nei titoli ebook (mentre quelli di carta sono scesi del 4,1%) il cui mercato è arrivato a coprire il 3% dei canali trade con una crescita del 55,9% fra 2013 e 2012. Tanti e-book scaricati e letti, ma non si arriva ancora a 40 milioni di euro. Ma, e qui si ritorna alle dolenti note, ci sono quasi 200 milioni in meno fra un anno e l’altro nella filiera editoriale. Nel 2013 sono poi diminuiti gli editori (4.534 quelli che hanno pubblicato almeno un libro; -1% sul 2012). E, ultimo ma non ultimo, si sono ridotti i lettori: -6,1 per cento.