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 2014  ottobre 08 Mercoledì calendario

Sempre più giovani se ne vanno all’estero. La maggior parte di quelli che scappano ha 18-34 anni. La meta preferita è Londra

Maschio, giovane, celibe, con un buon titolo di studio, diretto in Gran Bretagna, partito dalla Lombardia. A incrociare i numeri dell’ultimo rapporto «Italiani nel mondo» della Fondazione Migrantes, viene fuori un ritratto imprevisto del nuovo emigrante. Soprattutto, stupisce che in cima alle partenze ci siano gli abitanti del Nord-Ovest. «Il 27,9% viene da quest’area del Paese — sottolinea la sociologa Delfina Licata —. In particolare, il 17,6% si è messo in viaggio dalla Lombardia: 16.418 persone», che si traduce in un aumento del 24,8% degli espatri da questa sola Regione in un anno.
È il doppio del Veneto e del Lazio (che conta circa 8.000 emigranti, ma anche un’emorragia in crescita del 38%), molto più della Sicilia, del Piemonte e della Campania («solo» 6.249 trasferimenti). La studiosa coordina da nove anni il dossier ed è testimone, soprattutto dal 2010, di una curva in costante ascesa: «Nel corso del 2013, 94 mila italiani hanno trasferito la residenza all’estero: più 19% rispetto al 2012 (quando erano stati 79.000)». E non sono nemmeno tutti, perché i ricercatori hanno tenuto conto solo di chi è regolarmente iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), non dei pendolari, degli «irregolari» e di chi ha rimandato la registrazione (e sono tanti). I dati sono sufficienti, però, a disegnare dei profili.
Chi sono i nuovi emigranti? Oltre il 56% è maschio; il 60% non è sposato; il 32,6% ha un’età tra i 18 e i 34 anni; il 26,8% ha superato i 35 ma non ha ancora compiuto i 50. Dunque, osserva Licata, «una differenza di genere lieve (sono comunque molte le donne che vanno via, oltre 41 mila nel 2013), ragazzi senza legami o coppie con difficoltà di realizzazione di un progetto familiare». L’età indica che spesso andare all’estero corrisponde a un percorso di formazione o di specializzazione (si pensi agli studenti del programma Erasmus, che da soli sono oltre 20.000); ma la fascia over 35 indica anche «il desiderio di superare la precarietà lavorativa». Nessun dubbio che l’aumento degli emigranti sia legato alla crisi economica, alla crescita dell’instabilità e della disoccupazione.
«Con un’espressione abusata — continua la sociologa — in molti casi si può parlare di cervelli in fuga». Che spesso erano già fuggiti: l’emigrazione dal Nord contiene anche gli spostamenti di residenza di italiani che erano partiti anni prima dal Sud o da altre regioni d’Italia. Se è vero che si espatria di più dalla Lombardia (spesso solo per varcare le Alpi e spostarsi in Svizzera), resta il dato allarmante che hanno registrato in questi anni anche altri centri di ricerca come la Svimez: lo svuotamento del Mezzogiorno.
I dati Istat (relativi al 2012, i più recenti non sono ancora disponibili) analizzati dalla Fondazione Migrantes confermano questa preoccupazione. La Lombardia, con Milano in particolare, resta punto d’attrazione nazionale, per la formazione universitaria come per la ricerca di lavoro, al punto che nel 2012 la differenza tra arrivi e partenze era ampiamente positiva: più 13.740 residenti. Saldo negativo in tutte le regioni del Sud, invece. In Campania, per esempio, sempre nel 2012, si calcolava un meno 11.507. Di questi, qualcuno sarà partito per Milano e di lì sarà approdato a Londra.
Ci sarebbe poi da fare la tara con i rientri: il dato è di nuovo del 2012 (29.000), e si prevede che per il 2013 sia inferiore. Il conteggio si avvicinerebbe più o meno al numero di permessi di soggiorno rilasciati agli stranieri nel 2012 per motivi di lavoro (67 mila). Il confronto, però, non regge, perché sono cifre disomogenee e perché si tratta di movimenti non sovrapponibili: chi parte dall’Italia non cerca l’impiego che viene offerto agli immigrati.
Interessante, piuttosto, il quadro d’insieme che, al di là delle ultime fughe, offre ogni nuovo rapporto Migrantes: 4.482.115 iscritti all’Aire, per il 52,1 per cento di origine meridionale, sparsi per 182 Paesi nel mondo a partire sempre e comunque dall’Argentina.