la Repubblica, 7 ottobre 2014
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Sta arrivando l’influenza e il suo virus ha diciotto sottotipi diversi… Come difendersi?
Il virus dell’Aids, dell’influenza e dell’epatite C sono gravi minacce per la salute del pianeta. Facilmente sfuggono al riconoscimento da parte del sistema immunitario perché mutano costantemente le proteine dell’involucro del virus.Questi patogeni sono anche composti da diversi ceppi virali riconducibili a vari sottotipi; per esempio, esistono ben 18 sottotipi del virus dell’influenza A (H1-H18), 3 dei quali (H1, H2 e H3) sono già stati responsabili di pandemie umane. Tutti questi sottotipi di virus dell’influenza A sono anche presenti in alcune specie animali (uccelli acquatici selvatici, suini e pipistrelli) che fungono da serbatoi d’infezione. Questi virus sono quindi costanti minacce per l’uomo se un nuovo sottotipo, come è successo all’H5N1 dell’influenza aviaria, acquisisce la capacità di attraversare la barriera fra specie e si diffonde fra la popolazione umana. Anche altri virus influenzali, come l’H7 e l’H9, hanno recentemente provocato una serie di infezioni sporadiche fra gli esseri umani.Per Hiv-1 (Aids) e Hcv (epatite C), il discorso si fa più complesso a causa di una diversità ancora maggiore dei virus nella popolazione umana. Questa ipervariabilità e diversità pongono delle sfide impegnative al nostro sistema immunitario. Altri virus, come morbillo e polio, non mutano con altrettanta disinvoltura, perciò non presentano un egual numero di sottotipi e ceppi; ciò significa che i relativi vaccini possono intervenire prontamente di fronte all’esigua diversità presente nel pool di virus circolanti. È invece molto più difficile progettare un vaccino in grado di produrre una risposta immunitaria efficace contro virus ipervariabili.Normalmente, al momento dell’infezione o della vaccinazione si produce una risposta immunitaria altamente specifica contro quel virus infettivo o contro i ceppi virali contenuti nel vaccino, conferendo invece poca o nessuna protezione contro altri ceppi o sottotipi virali che causano la stessa malattia. Ecco perché, nel caso dell’influenza, è necessario formulare ogni anno un vaccino nuovo per combattere i virus influenzali A e B che circolano quell’anno fra la popolazione umana. Un vaccino stagionale non protegge quindi da eventuali infezioni future causate da altri virus, come l’H5N1 dell’aviaria, né da virus che differiscano in maniera significativa dai ceppi in circolazione, come l’H1N1 dell’influenza suina del 2009 allorché un’alta percentuale della popolazione non possedeva un’immunità acquisita in precedenza.Questi virus presentano tuttavia un tallone d’Achille: le aree di vulnerabilità (detti “siti”) comuni a tutti i sottotipi e ceppi di un certo patogeno. Questi siti molto stabili sono anch’es- se proteine della superficie virale ma fondamentali per la contagiosità del virus in quanto gli consentono di legarsi e penetrare nelle nostre cellule: se un vaccino riuscisse a indurre una risposta immunitaria contro quei siti vitali, il virus non riuscirebbe più a entrare nelle nostre cellule, e l’infezione verrebbe evitata.Una maggiore conoscenza del modo in cui il sistema immunitario umano reagisce all’infezione diffusa da questi virus può contribuire a mettere a punto nuovi vaccini. Negli ultimi tempi sono stati compiuti notevoli sforzi per ricercare nella popolazione umana anticorpi protettivi generati da un’infezione spontanea o, nel caso dell’influenza, dalla vaccinazione. Con l’ausilio di nuove tecnologie di punta sono stati recentemente identificati un gran numero di anticorpi umani di questo genere. Queste tipologie di anticorpi possono sostanzialmenteneutralizzare l’Hiv-1, l’Hcv e i virus influenzali legandosi a siti funzionalmente conservati come il sito di legame al recettore o il dominio fusogeno. Il mio laboratorio ha scoperto e studiato le strutture atomiche di numerosi di questi potenti anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro che si legano alle proteine involucro dei tre virus. Le informazioni derivanti da questi studi potranno essere ora utilizzate per progettare vaccini contro l’Hiv-1/Hcv, nonché per produrre un vaccino antinfluenzale universale. Il lavoro del mio laboratorio è sovvenzionato dai fondi federali (National Institute of Allergy and Infectious Diseases), dall’International Aids Vaccine Initiative, dalla Bill and Melinda Gates Foundation e dal Crucell Vaccine Institute.