7 ottobre 2014
Tags : Juve-Roma (5/10/2014)
Juventus-Roma il giorno dopo: i tweet di Garcia e della signora Agnelli, le interrogazioni parlamentari, i veleni, le parole di Moggi e la richiesta della moviola in campo
Il meglio degli articoli di oggi sulle reazioni del mondo sportivo e di quello politico dopo la partita allo Juventus Stadium segnata dagli errori dell’arbitro Rocchi.
Juventus-Roma è finita di sera tardi con gli insulti ai giallorossi che stavano per decollare dall’aeroporto di Caselle ed è ricominciata di mattina presto con il tweet (in inglese, ma non troppo british) di Emma Winter, la moglie di Andrea Agnelli: «Vorrei che Totti se ne andasse a giocare nel suo campionato», ha scritto ribaltando il desiderio del Pupone di esiliare i bianconeri in un mondo tutto loro, «tanto con le buone o con le cattive vincono sempre». Il lunedì è stato nervoso quasi quanto la domenica [Emanuele Gamba e Matteo Pinci, Rep 7/10].
Tutto già sentito, visto, scritto. Le furenti richieste sull’introduzione della tecnologia che, come sanno tutti, dipende dalla Fifa per cui noi contiamo meno della zanzara spiaccicata sul vetro dell’auto. Le interrogazioni parlamentari (Miccoli, Pd, e Rampelli, Fdi). I pareri dei parlamentari. I dossier sugli arbitri e i cahiers de doléances [Roberto Perrone, Cds 7/10].
Paolo Cento, che nel cognome ha due punti in meno dell’ultima Juve dei record di Conte, ancora oggi è presidente indiscusso del Roma Club di Montecitorio. Cento, inteso come er piotta, non è più parlamentare ma ieri pomeriggio si è materializzato in un Transatlantico semivuoto nonostante i lavori in aula. Il Sei Ottobre della Juventus tornata Rubentus per tutti i suoi nemici, non solo romanisti, d’improvviso diventa questione urgente per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che peraltro è un supertifoso giallorosso. L’arbitraggio di Rocchi come il jobs act, l’articolo 18, il tetto europeo del 3 per cento [Fabrizio d’Esposito, Fat 7/10].
Il professore Carlo Taormina poi ha fatto sapere che denuncerà Rocchi per frode sportiva e qualora non bastasse sullo sfondo c’è la soluzione estrema: «Dopo i tre gol irregolari, c’è da prendere il mitra» [Fabrizio d’Esposito, Fat 7/10].
La sortita di Totti, che rischia il deferimento per la frase «a Torino un dubbio per loro è sempre rigore mentre per gli altri resta un dubbio», ha incendiato i rapporti tra le due società, alleate in estate nell’opposizione a Tavecchio ma oggi decisamente meno in sintonia. Il capitano romanista ha deciso di metterci la faccia in diretta televisiva, però, anche per tutelare la squadra: tanti, a fine partita, erano pronti a impugnare il telefono e twittare rabbia contro Rocchi e la Juve, così Totti ha scelto di parlare una volta sola e a nome di tutti, evitando che il veleno si disperdesse in troppi rivoli incontrollabili [Emanuele Gamba e Matteo Pinci, Rep 7/10].
Emma Winter Agnelli, la moglie del presidente della Juventus, non è nuova a sortite twitteriane relative ai bianconeri. Ricorderete, ad esempio, il «ma credete che AA (Andrea Agnelli, ndr) se ne stia qui sul divano a girarsi i pollici invece di fare il suo fottuto meglio per risolvere un problema che qualcun altro ha creato?», postato (in inglese) dopo l’addio di Antonio Conte. O ancora (sempre in inglese): «Mi piacerebbe avere il potere di dire: prendiamo quel giocatore, fa schifo a giocare a calcio ma ha dei bei bicipiti» [Mimmo Ferretti, Mes 7/10].
Il giudice sportivo ha multato di 30 mila euro la Juve «perché alcuni sostenitori bianconeri, durante la partita, hanno colpito con uno schiaffo dalla tribuna un componente la panchina della squadra ospite» (il preparatore dei portieri Guido Nanni; ndr) [Luca Valdiserri, Cds 7/10].
Sotto accusa soprattutto l’ospitalità dello Stadium e degli spettatori seduti vicino alla panchina della Roma: ci sarebbero stati anche insulti razzisti a Ljajic («zingaro»), una lite con De Rossi “colpevole” di aver esultato eccessivamente, sputi vari e un battibecco con Strootman, che ha reagito facendo il gesto dell’ombrello al pubblico. Come non bastasse, in aeroporto i calciatori, sfottuti dai tifosi bianconeri («Non vincete mai»), hanno dovuto anche ascoltare gli altoparlanti urlare «Forza Juve» e «La Juve ha vinto!» [Emanuele Gamba e Matteo Pinci, Rep 7/10].
E Garcia, espulso dopo aver suonato il violino a Rocchi? Ammonizione con diffida e 5 mila euro di multa «per avere, al 27° del primo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale con irridente gestualità; per avere, inoltre, collocatosi dopo il consequenziale allontanamento in una zona della tribuna prospiciente la panchina assegnata alla propria squadra, mantenuto un costante rapporto verbale con i tecnici ivi operanti». Chicca finale: Totti entra in diffida dopo essere stato ammonito «per comportamento scorretto nei confronti di un avversario». Cosaaa? Il capitano ha preso il giallo per essere andato a esultare con i propri tifosi. Evidentemente, allo Juventus Stadium, non si può fare [Mimmo Ferretti, Mes 7/10].
Chiamato in causa da più parti, è intervenuto anche Luciano Moggi: «Ci si sta avvicinando a quello che è successo con Calciopoli, una squadra migliore delle altre non è libera di vincere. Purtroppo siamo in Italia, non si può essere più bravi degli altri. L’arbitro ha sbagliato, ma ha fatto errori millimetrici. Allora cosa dovremmo dire di Pjanic e Gervinho che hanno fallito davanti a Buffon? Erano d’accordo con la Juve pure loro?» [Roberto Perrone, Cds 7/10].
L’idea è in campo da tempo, forse troppo: occorre la tecnologia per aiutare gli arbitri a decidere meglio, è il ritornello comune. L’accelerazione nasce quasi improvvisa e mette la nostra federazione in prima fila: dopo il prossimo consiglio federale il prossimo 20 o 22 ottobre, dal tavolo di Carlo Tavecchio, numero uno della Figc, partirà una lettera per Zurigo, sede della Fifa, il massimo organismo del calcio mondiale. Cosa ci sarà scritto dentro la busta della Federcalcio? «Chiederemo di accelerare con il ricorso alla tecnologia. Lo chiederemo al presidente Joseph Blatter», così Tavecchio [Guglielmo Buccheri, Sta 7/10].
Tavecchio scriverà a Blatter, ma l’unico organo abilitato a cambiare le regole del pallone è l’International Board. E l’Ifab si riunirà fra un mese e mezzo per il suo meeting annuale e fra fine novembre ed inizio febbraio 2015 per l’assemblea generale: saranno queste due occasioni a farci capire se all’inizio del prossimo campionato un pomeriggio come quello di domenica verrebbe spezzettato due, tre o quattro volte per accendere la tv e indicare o meno il dischetto del rigore [Guglielmo Buccheri, Sta 7/10].
All’intervallo della partita, mi sono chiesto perché non poter sostituire un arbitro così impreparato e incerto, schiacciato dalle responsabilità e da un ambiente sproporzionato alla sua caratura, così come si fa con i giocatori in campo: e da questo interrogativo fuori dalle righe sono rientrato tra le medesime ragionando sulla ormai acquisita necessità di avvalersi di arbitri stranieri comprovati e sperimentati nelle fosse dei leoni per partite di particolare rilievo. Ma come, siamo quasi alla Troika per la nostra economia, e andiamo ancora in giro con i Rocchi? [Oliviero Beha, Fat 7/10].
Un fatto è incontestabile. L’atteggiamento verso l’arbitro di chi vive di calcio è come quello dei clienti del bar nei confronti della cassiera: se costei, nel darti il resto, ti consegna un euro di più di quanto ti spetta, lo intaschi e stai zitto; se te ne consegna uno di meno, protesti e pretendi il saldo. I giocatori inoltre – quasi tutti – sono impegnati per 90 minuti a fregare l’arbitro cascando a terra alla minima spinta subita quasi fossero stati colpiti a morte. E se lui abbocca, se si lascia ingannare, viene sepolto dalle critiche. In un mondo di imbroglioni, perché l’unico impeccabile dovrebbe essere il giudice che si affanna per distinguere i disonesti dalle loro vittime? [Vittorio Feltri, Grn 7/10].
L’unica reazione di stile l’ha avuta il giocatore individualmente più penalizzato. Maicon. «La mia prima sensazione è che non fosse rigore, perché avevo il braccio attaccato al corpo. La Juve è una grandissima squadra, sono dispiaciuto di avere perso questa partita, ma non amo parlare degli arbitraggi. La Juventus ha qualcosa in più di noi, la squadra è la stessa della passata stagione, noi stiamo crescendo molto e speriamo di proseguire su questa strada». Un vero signore [Giuseppe De Bellis, Grn 7/10].