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 2014  ottobre 06 Lunedì calendario

È morto in motocicletta per un incidente l’ex campione automobilistico Andrea De Cesaris, 55 anni

C’è stato un periodo, negli Anni 80, in cui i piloti italiani in Formula 1 erano una quindicina. Uno di questi era Andrea De Cesaris. Esuberante, estroverso, molto veloce, ma anche protagonista di tanti, troppi incidenti. E ieri un’uscita di strada gli è costata la vita. Romano, 55 anni, stava guidando la sua moto sul grande raccordo anulare quando, all’improvviso, secondo alcuni testimoni, ha perso il controllo. Stava attraversando la zona Bufalotta ed è andato a sbattere contro le barriere di cemento che delimitano la strada. Il decesso è stato istantaneo.
Nato il 31 maggio 1959, Andrea aveva percorso tutto l’itinerario agonistico nel mondo dei motori per arrivare in Formula 1. I kart dal 1972, poi le varie Formule, gareggiando anche in Inghilterra. Il debutto nel Mondiale avvenne in Canada nella penultima gara della stagione con l’Alfa Romeo, per sostituire Vittorio Brambilla. Da allora aveva disputato 214 GP (una sola pole position a Long Beach e nessuna vittoria), al volante anche di McLaren, Minardi, Brabham, Dallara, Tyrrell, Jordan, Rial, Sauber e Ligier. Una lunga carriera durata sino al 1994 quando aveva abbandonato il mondo del motori per dedicarsi al windsurf, una della sue grandi passioni.
Malgrado la serie incredibili di incidenti dei quali era stato protagonista (per i quali una certa stampa inglese lo aveva soprannominato «De Crasheris»), era popolare e considerato. Si può ricordare quando, durante un Gp d’Austria a Zeltweg, alla guida di una Ligier, in televisione lo si vide finire con la sua macchina contro la collina. Tornò a piedi al paddock con il casco in mano: «Sono andato fuori pista», si limitò a dire. Le immagini al video lo avevano mostrato mentre volava un paio di volte per aria, prima di schiantare la vettura, distruggendola. Guy Ligier, padrone della scuderia decise di licenziarlo in tronco, ma poi gli chiese di disputare anche la corsa successiva. Una volta a Spa rimase senza benzina a un centinaio di metri dal traguardo, scese dall’abitacolo e spinse la vettura sino all’arrivo. A fine carriera venne chiamato ancora dalla Jordan, per sostituire lo squalificato Eddie Irvine e dalla Sauber che gli fece disputare nove gare al posto di Karl Wendlinger che si era gravemente infortunato a Montecarlo. [c. ch.]