3 ottobre 2014
I guai di Balotelli e Prandelli, Nesta tifa Roma
Il meglio dalle pagine sportive dei giornali di oggi: il tradimento di Nesta, la bancarotta di Brehme, le critiche a Balotelli e Prandelli e i problemi della Juventus in Europa, il divorzio fra Alonso e la Ferrari e l’innamorante di Stramaccioni per Zeman.
Nesta: «Ho tifato Roma, non mi riconosco più»
«Ieri sono riuscito a fare il tifo per la Roma, oggi si tifa Juve. Non mi riconosco più #forzaitalia» (l’ex capitano e bandiera della Lazio Alessandro Nesta su Twitter) [Mess 3/10].
Brehme finisce a pulire i bagni
Andreas Brehme, ex terzino dell’Inter e della nazionale tedesca, è in bancarotta e finirà a pulire bagni per vivere. Pagani: «Nella prima vita di “motoretta” Brehme, quella degli scudetti e dei rigori utili ad alzare la Coppa del Mondo davanti a un Maradona furibondo, nessun ex collega di turno, nessun Oliver Straube si sarebbe permesso di rispondere all’appello di Franz Beckenbauer offrendo un lavoro al reprobo con la scusa di fargli la morale: «Siamo disposti a impiegare Brehme nella nostra impresa di pulizie. Potrà lavare i bagni e sanitari così si renderà conto davvero cosa significa lavorare e qual è la vera vita» [Malcom Pagani, Fat 3/10].
Roberto Tavola, ex centrocampista della Juventus, consegna i giornali a edicole e supermercati osservando l’alba. Un altro Dimas passato nella Torino recentemente scudettata, Manuel, vende fiori. Fabio Macellari, ex Inter, canta a tempo perso e fa il taglialegna Franco Bergamaschi, ex Verona e Milan, diede il resto come casellante sulla A4 e un Kovacic meno fortunato del coevo assunto da Erik Thohir, zappa terra a due passi da casa [Malcom Pagani, Fat 3/10].
I complessi di inferiorità della Juve in Europa
Tra la presunta dimestichezza di Max Allegri con la Champions (4 vittorie su 18 trasferte di Coppa) e i complessi di inferiorità della Juve in Europa, ancora una volta hanno avuto la meglio questi ultimi. A Madrid i bianconeri sono parsi infatti i cugini di campagna della razza padrona che da tre anni sta facendo il bello e il cattivo tempo in Italia. Cambiano gli allenatori, dalla furia iconoclasta di Conte al calcio più ruminato dell’ex milanista, ma non l’andazzo: in Europa la Juve è in soggezione, giusto come in Italia la gran parte delle avversarie ha la tremarella preventiva nei confronti della Juve [Alberto Costa, Cds 3/10].
Stramaccioni: «Zeman è una bellissima donna infedele»
Andrea Stramaccioni, 38 anni, stessa età di Totti, è l’allenatore più giovane della Serie A. A Repubblica racconta chi sono i suoi maestri: «Ancelotti, Guardiola, Mourinho. Di Ancelotti e Guardiola sono andato a vedere il lavoro quando ero fermo, provando a rubare con l’occhio i loro segreti, e intanto studiavo l’inglese quattro ore al giorno a Ucla, Los Angeles. Poi aggiungo Spalletti e Zeman. Zeman è un’utopia, è inimitabile, va amato. È come una bellissima donna che non ti sarà mai fedele e dunque sai che non potrai mai averla. Mi affascina la sua coerenza assoluta in un mondo di idee portate via dal vento» [Andrea Sorrentino, Rep3/10 ].
I tabloid inglesi massacrano Balotelli
«Il più grande bluff del calcio mondiale»; «Un’altra serata miserabile per lui»; «Un costoso tirarigori che non tira più neanche i rigori»; «Scartato da Mourinho perché ingestibile» (I commenti dei tabloid inglesi dopo la pessima prestazione di Mario Balotelli in Liverpool-Basilea) [Francesco Saverio Intorcia, Rep].
I guai di Prandelli a Istanbul
In Turchia hanno parlato di «carneficina dopo la sconfitta per 4-1 del Galatasaray di Cesare Prandelli contro l’Arsenal in Champions. L’allenatore italiano da quando è a Istanbul ha messo insieme solo sette punti in quattro partite di campionato e un punto nei primi due match di coppa. Il club pensa all’esonero [Fabrizio Biasin, Lib 3/10].
I presidenti di Serie A contro Renzi
I presidenti di Serie A si ribellano e accusano Matteo Renzi di demagogia. Convocata per venerdì 10 ottobre un’assemblea straordinaria della Lega di A, mai così unita. Perché ieri, con 323 sì, 168 no e 9 astenuti, il governo ha ottenuto alla Camera la fiducia che aveva posto sul decreto legge contro la violenza negli stadi. Martedì si voterà sugli ordini del giorno. Gli straordinari della polizia, 25 milioni all’anno, saranno quindi pagati dai club di calcio, con una percentuale, dall’1 al 3%, sui ricavi totali. Un salasso, in pratica il fatturato di un piccolo club di A. Ma Renzi era stato chiaro già dopo il 3 maggio, giorno della terribile finale di Coppa Italia, e l’ha ribadito nei giorni scorsi: «Tocca alle società farsi carico degli straordinari, non ai cittadini» [Fulvio Bianchi, Rep].
I club potrebbero scioperare tra il 18 e 20 ottobre e far saltare la settima giornata di Serie A [Andrea Arzilli, Cds 3/10].
Alonso-Ferrari, il divorzio è ai dettagli
Ormai è quasi certo che a fine anno Fernando Alonso e la Ferrari si separeranno. Mancini: «Dietro le frasi di facciata c’è ancora un pilota, Fernando Alonso, che se ne vuole andare ma vorrebbe sentirsi dire “resta con noi”, e una squadra che lo ringrazia ma lo lascia libero di partire perché “la Ferrari è molto più importante di qualsiasi partner” (parole di Sergio Marchionne). Tra le clausole segrete del contratto ce n’è una che consentirebbe al pilota di andarsene a fine stagione, con due anni di anticipo sulla scadenza e senza pagare penali. Se al contrario fosse il team a scaricarlo la penale ci sarebbe eccome. Ecco il motivo della melina e delle frasi, più o meno sincere, con cui le parti si scambiano effusioni e manifestazioni di stima. Alonso sarebbe pure rimasto in cambio di un bel ritocco all’ingaggio (30-35 milioni a stagione) e di un coinvolgimento diretto nella scelta dei nuovi tecnici. Ma la nuova gestione Marchionne-Mattiacci, pur riconoscendogli lo status di miglior pilota in circolazione, ne ha ridotto il potere all’interno della squadra [Stefano Mancini, Sta 3/10].
«Come farò a occuparmi anche della Ferrari? Mi sveglierò prima alla mattina» (Sergio Marchionne) [Flavio Vanetti, Cds 3/10].